I firmatari collaboreranno per promuovere la diffusione delle Comunità e realizzare interventi “pilota” in Emilia-Romagna. Si è appena concluso, intanto, il bando regionale da 2 milioni di euro per sostenere il percorso di costituzione delle Cer: 141 i progetti candidati
Il futuro non è più delle grandi centrali, ma in un impegno comune e diffuso in tutto il territorio affinché l’energia – pulita e rinnovabile – possa essere sempre più di prossimità, autoprodotta e condivisa.
Così in Emilia-Romagna si punta a mettere in rete le piccole e medie imprese con le multiutilities, in modo tale che abbiano tutti gli strumenti utili per poter avviare gli investimenti green.
È questo, in estrema sintesi, l’orizzonte in cui si colloca il Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione con Gruppo Hera, Iren Smart Solutions Spa, CNA ER e Confartigianato Imprese E-R per promuovere lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) in Emilia-Romagna, in coerenza con gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Patto per il Lavoro e per il Clima, nonché nel Piano energetico regionale 2030 e relativo Piano attuativo triennale 2022-2024.
Alla sigla, oggi in Regione, erano presenti Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera, Roberto Conte, amministratore delegato di Iren Smart Solutions e I.Blu S.r.l., Paolo Cavini, presidente CNA Emilia-Romagna, e Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna.
“Questo Protocollo- ha sottolineato l’assessore- va esattamente nella direzione indicata dalle politiche di promozione e sostegno alla diffusione delle Comunità energetiche rinnovabili. Politiche avviate dalla Regione già a partire dallo scorso anno, e che oggi stanno cominciando a raccogliere i primi frutti. È fondamentale, pertanto, che le imprese siano messe in rete con le nostre multiutilities, affinché abbiano tutti gli strumenti utili per poter avviare gli investimenti green. Il nostro impegno- ha concluso Colla- è raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati nel Patto per il Lavoro e il Clima: dobbiamo accelerare la transizione energetica dell’intero ecosistema regionale. Per farlo, dobbiamo coinvolgere tutti i soggetti territoriali, a partire dalle nostre imprese artigiane”.
- Il Protocollo, in sintesi
È nel quadro della legge regionale 5/2022 sull’energia che si inserisce il Protocollo d’intesa stretto dalla Regione con Gruppo Hera, Iren Smart Solutions Spa, CNA e Confartigianato Imprese E-R, importanti attori del territorio con competenze specifiche in tema di energia e legami forti con il tessuto imprenditoriale e produttivo dell’Emilia-Romagna.
Finalità del Protocollo, che avrà durata triennale, è avviare una collaborazione tra le parti, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, per trarre un vantaggio reciproco dalla realizzazione di azioni congiunte di studio, ricerca e progettazione, con particolare attenzione al settore energetico.
Più nello specifico, le parti intendono valorizzare, in un’ottica di sinergia, le rispettive competenze per definire strumenti di ausilio utili alla Regione per promuovere la diffusione di CER e realizzare interventi “pilota” replicabili sul territorio.
LA LEGGE REGIONALE
La Regione, a partire dalla propria normativa in materia (legge 5 del 2022), ha fatto propri gli obiettivi – posti dall’Unione europea e dall’Italia – di incremento della produzione di energia rinnovabile, sviluppo dell’energia di prossimità e contrasto ai fenomeni di povertà energetica, impegnandosi a sostenere e promuovere la diffusione delle Cer attraverso diversi strumenti.
In particolare, la legge prevede l’erogazione di contributi e strumenti finanziari, coperti sia da risorse regionali che da risorse provenienti dai fondi europei, destinati sia ad accompagnare le Comunità energetiche nel loro percorso di costituzione e gestione, sia a sostenere i soggetti pubblici e privati (tra cui i Comuni, le associazioni imprenditoriali e di categoria, le Agenzie per l’energia) nella realizzazione di iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini sui temi dell’energia rinnovabile, dell’autoconsumo, della condivisione e dell’efficientamento energetico.
Nonostante l’incertezza del quadro normativo nazionale, per rendere concrete le misure previste dalla legge, la Regione ha già attivato un apposito bando da 2 milioni di euro per sostenere il percorso di costituzione delle Comunità energetiche. Il bando, che si è chiuso la settimana scorsa (il 9 marzo), ha riscosso notevole successo registrando la candidatura di 141 progetti di Comunità energetiche rinnovabili da parte di Comuni, PMI, cittadini, enti del terzo settore ed enti religiosi, per un potenziale stimato di energia pulita da produrre pari ad oltre 30 MW.
Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030
Più efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, per coprire almeno un quinto di tutti i consumi, e forte accelerazione nella riduzione delle emissioni gas serra. Sono gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna punta a raggiungere nei prossimi tre anni, con investimenti per 8,5 miliardi di euro (di cui oltre 4,6 miliardi sono risorse pubbliche, da quelle europee alle statali fino a quelle regionali) cui si aggiungono i cofinanziamenti privati. In Emilia-Romagna queste risorse verranno indirizzate su tre settori: l’abitare, la mobilità e la produzione. Lo prevede il Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030, messo a punto dalla Giunta regionale e approvato con delibera n.112 del 6 dicembre 2022, dall’Assemblea legislativa. Il piano rappresenta un tassello fondamentale anche per realizzare le misure condivise nel tavolo strategico per la gestione della crisi energetica con sindacati, imprese e professionisti, che in Emilia-Romagna sono uniti per contrastare e ridurre l’impatto dei costi energetici su imprese e lavoratori e famiglie. Ma è anche il risultato del confronto voluto dalla Giunta con le parti sociali e i territori, a partire dai firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima. Per dare concretezza al Piano, la Regione ha già varato i primi tre bandi. Un primo (da 13 milioni di euro), a fondo perduto, per le imprese manifatturiere e dei servizi che investono per la riqualificazione energetica degli edifici e nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo, nonché per il miglioramento/adeguamento sismico dei propri edifici. Un secondo bando, che destina 30 milioni di euro sempre per la riqualificazione energetica e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo e per interventi finalizzati al miglioramento/adeguamento sismico; destinatari, gli edifici pubblici. Infine, un terzo bando (appena chiuso) per sostenere la costituzione e la progettazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che stanzia risorse per 2 milioni di euro a copertura dei costi per l’avvio.