Rodigo rischia di restare senza edicola, senza merceria e senza rivendita di articoli per la casa

di Paolo Biondo

Diventa sempre più concreta l’ipotesi che a breve la comunità di Rodigo debba dire addio del servizio di edicola, di merceria e di vendita di articoli per la casa.

Elena Zibordi titolare dell’edicola di Rodigo

Servizio garantito dal 1986 da Elena Zibordi che è stata affiancata in questo paziente lavoro di contatto con l’utenza anche dal marito, Ellis Schiavoni.

La prospettiva della possibile chiusura lascia, certamente, l’amaro in bocca a lei e al consorte anche perché si tratta dell’unica attività del genere operante nel capoluogo rodighese.

In queste settimane, a tal proposito, hanno preso la decisione di chiudere i battenti, l’ultimo giorno di negozio aperto sarà, quindi, il prossimo 31 maggio.

Loro, però, consapevoli della necessità che in paese non venga a mancare un punto di riferimento così importante, soprattutto per le persone anziane, si sono mossi alla ricerca di persone alle quali affidare il “testimone” affinché l’attività non diventi solamente un ricordo.

In particolare la loro attenzione è stata rivolta ai giovani, perché ritengono sia un’opportunità per intraprendere un cammino imprenditoriale che ancora oggi dispone di interessanti prospettive.

Non trovando consensi hanno percorso un’altra strada proponendo la rivendita dei giornali a titolari di altre attività commerciali esistenti a Rodigo in modo da ampliare le opportunità offerte all’utenza, ma la risposte è stata la medesima: “No, grazie”.

Purtroppo, per loro, al momento nessuno ha espresso il desiderio di succedere nella gestione di queste attività e le lancette dell’orologio continuano implacabili a dettare i tempi della serranda che scenderà e gli utenti dell’edicola, della merceria e della rivendita di articoli per la casa debbano rivolgersi ad altre realtà esistenti fuori dal capoluogo rodighese.

“Siamo, francamente, molto amareggiati – spiega Elena Zibordi – di dover lasciare l’attività, ma il tempo trascorso in questo negozio ha raggiunto il momento in cui io e mio marito ci facciamo da parte. Abbiamo deciso di chiudere il 31 maggio perché speriamo di non parlare di chiusura bensì di cambio di gestione. L’attività è ancora nelle condizioni di offrire un’opportunità di guadagno sebbene la pandemia abbia ridimensionato gl’introiti. Comprendiamo che si tratti di un sacrificio visto che ogni giorno, da lunedì a domenica, ci si deve alzare alle 4 del mattino per ricevere i quotidiani e le altre pubblicazioni, ma quale lavoro non presenta dei sacrifici per godere dei benefici economici? Comunque siamo convinti che vi siano gli spazi per continuare nell’attività per questo confidiamo che qualcuno trovi gli stimoli per subentrare”. Elena Zibordi e il marito Ellis Schiavoni evidenziano, per cercare di evitare il black out dell’attività, che sono anche disposti a cedere gli spazi dedicati all’edicola, alla merceria e alla vendita degli articoli per la casa sia in affitto sia in vendita; stessa cosa vale per l’appartamento esistente sopra al negozio.

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