È un vero inno alla pittura la personale di Lamberto Melina intitolata “Symbola”, allestita nel Refettorio Monastico di San Benedetto Po (Mn). Organizzata dal Liceo Artistico Giulio Romano di Mantova, con il patrocinio e la collaborazione della Città di San Benedetto Po e il sostegno di Zanini Arte, aprirà i battenti sabato 23 settembre (inaugurazione alle ore 18.30) con la presentazione critica di Paola Artoni.
Accompagna la mostra un prezioso volume con testi di Paola Artoni e dello stesso artista.
È lo stesso Melina a spiegare questo progetto che presenta “Simboli di guarigione, simboli di crescita, simboli d’armonia; una selva oscura e luminosa di tratti significanti mediati da volti e corpi come porte valoriali tra due mondi adiacenti. Oltre la porta, oltre il velo che oscura la percezione, il vasto cosmo dei caratteri e delle categorie fondanti d’ogni dove, di quelle pietre, cerchi, spirali, ottaedri ecc., che un dio generante ha gettato nelle fondamenta del tutto. Questi oggi sono i mattoni su cui noi costruiamo il nostro di mondo, sono i tratti unificanti che ci consentono subliminalmente di comprenderlo e che dovrebbero essere i segni in grado di darci un infinito potere taumaturgico e predittivo”.
Il critico d’arte Paola Artoni, d’altro canto, osserva “Melina è filosofo e scienziato al tempo stesso (eccezionale è la conoscenza dell’anatomia umana e rara è la precisione con la quale si sofferma sui dettagli botanici), annota il dato naturale con la stessa grazia con cui lo scardina, è enciclopedico e lieve al tempo stesso. La sensazione che ci coglie è quella di essere di fronte a una rappresentazione teatrale a tutti gli effetti, spinti a confrontarci con una narrazione della quale non si conosce il finale e in balia di emozioni in divenire”.
Come ha scritto il critico Alberto Zaina, Melina è “nato in Piemonte, risiede ora nel bresciano dopo molti anni vissuti a Milano, ma i suoi geni originano dal delta del Polesine. Un pittore della grande pianura del Po in senso trasversale, di fatto, ma anche artisticamente, se si risale al significato della Padanìa quale indicazione non solo geografica, ma soprattutto come un preciso territorio artistico-culturale individuato dallo storico Roberto Longhi all’inizio del secolo scorso. Il grande critico valorizzò l’arte bresciana quale elemento più interessante della Lombardia artistica del Cinquecento, per quella adesione al “vero” che è una costante caratteristica dell’arte della Padanìa geografica, un iter che procede dal Foppa ai tre grandi bresciani del XVI secolo, passando attraverso Caravaggio fino al Pitocchetto”.
La mostra “Symbola” proseguirà sino al 26 novembre 2023 con apertura al pubblico il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00.