Presenze oltre le aspettative e molto entusiasmo sta riscontrando la mostra antologica dedicata al percorso artistico di Carlo Favini, inaugurata il 5 settembre a Redondesco all’interno del Teatro del Castello e che proseguirà fino al 27 settembre.
Un viaggio nella ventennale attività di un artista, che nell’arte antichissima dell’intarsio ligneo trova il modo di esprimere una profonda passione e una perizia d’altri tempi, coinvolgendo, insieme alla moglie Bruna, i visitatori in un incanto di opere originali o ispirate ai capolavori del passato.
“In tutte, l’artista mira ad esprimerne il messaggio, la dimensione interiore: in altre parole i legni con cui li raffigura acquisiscono un’anima e nel contempo contengono l’anima dell’artista stesso, che egli manifesta attraverso il lavoro delle sue mani – scrive mons. Roberto Brunelli, critico d’arte e direttore del Museo Diocesano”.
“Ho iniziato quasi per caso – spiega l’artista Carlo Favini – grazie ad un segnalibro che pubblicizzava un libro sull’arte delle tarsìe lignee. Da lì è nata una vera e propria febbre, che dura tutt’ora: mentre lavoro nel mio laboratorio mi rilasso e sono soddisfatto di quello che faccio. A detta di chi se ne intende più di me, ho un dono particolarissimo, perché sono uno dei pochissimi autodidatti”.
Egli dopo 20 anni di lavoro e mostre in giro per l’Italia, torna a casa esponendo più di 100 opere, per la prima volta tutte assieme, in una rassegna fortemente voluta e sostenuta dall’amministrazione comunale e in particolare dal sindaco di Redondesco, Massimo Facchinelli. “Quella che vi proponiamo – precisa il primo cittadino che al tempo stesso ringrazia a nome di tutta la comunità locale – è una mostra davvero speciale … tra i soggetti raffigurati, siamo orgogliosi di vedere quante volte egli ha preso spunto dalla realtà del nostro paese, con le tavole che ne presentano scorci e con i modellini del castello e della chiesa”.
“È stata una grande fatica, ma adesso sono veramente soddisfatto – dichiara l’artista ligneo di Redondesco – perché le presenze sono già state moltissime. Vorrei sottolineare se ai visitatori si spiegano alcuni aspetti della mostra e gli si fa comprendere ed apprezzare particolari che magari si guardano senza l’addebita attenzione spesso poi i visitatori tornano, portando con sé altre persone.”
Le opere di Carlo Favini sono realizzate con la tecnica medievale dell’intarsio e sono interamente costruite con legno naturale e senza l’utilizzo del colore: ciò che dona espressività e movimento al legno sono gli accostamenti dei vari tipi di legno, oltre che la disposizione attenta delle venature e nodosità del legno e bruciatura delle tessere nella sabbia bollente.
La produzione spazia dai fiori alle vedute di città, da plastici di architettura monumentale a raffinati oggetti d’uso, da elaborate geometrie a soggetti sacri. In tutte l’artista mette la sua personale visione e creatività e anche dove egli attinge ai maestri del passato, utilizzando un materiale differente egli rielabora e ricrea, creando un’opera nuova e personalissima. Con grande umiltà Favini dà vita ad opere frutto di un attentissimo studio e continua sperimentazione, grande pazienza e manualità letteralmente certosina, in cui nessun particolare è lasciato al caso.
Vale veramente la pena, quindi, approfittare di questa esposizione del fuoriclasse nostrano del legno intarsiato, farsi accompagnare in un percorso stupefacente e affascinante e farsi contagiare da questa passione antica, che Favini e la moglie donano con sincera gioia.
Gli orari di apertura al pubblico sono: sabato dalle 16 alle 20.30, domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle 16 alle 20.30; durante la settimana, su prenotazione, chiamare il 335.5951171.