MANTOVA – “WRECKS/RELITTI”: LE POTENTI IMMAGINI DI STEFANO BENAZZO RACCHIUSE IN UN LIBRO

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L’Ambasciatore Stefano Benazzo torna a Mantova, alla Madonna della Vittoria, mercoledì 28 ore 17,30  dove presenterà il libro “Wrecks/Relitti” (Ed. Skira 2017). L’autore, appassionato di mare, ha viaggiato e visitato moltissimi luoghi, da cui ha tratto ispirazione per le opere di scultura e di modellismo, e per approfondire un’ulteriore passione: la fotografia.
Il suo volume fotografico parla di relitti, di navi naufragate in varie parti del mondo, di ciò che resta dell’antica grandezza dopo anni di abbandono in luoghi spesso poco accessibili.
Le suggestive fotografie dell’ambasciatore Benazzo sono state esposte per la prima volta a Mantova nel 2015 presso la Galleria Arianna Sartori.
Galleria Sartori, 2015 - da sinistra Italo Scaietta, Arianna Sartori e Stefano Benazzo

Nella foto a partire da destra Stefano Benazzo con Arianna Sartori e Italo Scaietta durante l’inaugurazione della mostra

Dichiara il fotografo Stefano Benazzo “Le mie immagini di relitti, o soggetti come edifici abbandonati, mezzi corazzati distrutti, treni in disuso, hanno un filo conduttore: esse esprimono l’angoscia di coloro che hanno navigato, o vissuto, combattuto, viaggiato in tali circostanze.

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La mia collezione di relitti, arricchita nei decenni nel corso di numerosi soggiorni all’estero anche per lavoro, ha origini lontane: decenni di navigazione agonistica a vela, il fatto di avere vissuto in barca situazioni di grave pericolo, la maturazione raggiunta con l’esperienza, la consapevolezza di quello che dobbiamo ai naviganti di tutte le epoche e di tutti i paesi.

Sono sempre stato colpito dall’eleganza e dalla sobrietà delle foto di barche scattate dai grandi fotografi, ma ho spesso avuto l’impressione di vedere immagini incomplete. Le barche e le navi non sono solo belle, eleganti, veloci e potenti: se non affondano e se non vengono smantellate, esse vanno incontro a una morte più o meno lenta e dolorosa. Spesso muoiono sole: coloro che hanno navigato su di esse non le assistono. Mi fanno pensare a vecchie signore, a personaggi teatrali che aspettano la morte, ma sono pieni di esperienza e di ricordi. Eppure, qui non siamo a teatro.

Perché prediligo foto di relitti? La risposta è anche nella diversità delle discipline artistiche con le quali mi esprimo: oltre alla fotografia, la scultura (i relitti sono vere sculture, isolate e statuarie sulla costa), il modellismo navale (i relitti sono il simbolo della passione che mi ha spinto a ricreare modelli di navi antiche, gioielli dell’ingegno umano), il modellismo architettonico (perché le chiese antiche delle quali costruisco modelli sono vascelli cui l’uomo affida la propria anima; non a caso esiste il termine “navata”, riferito alla parte centrale delle chiese). Insomma, le mie foto di relitti sono una sintesi dell’artista e dell’uomo.

Propongo immagini sobrie e lineari, che esprimono i miei sentimenti di compassione ed empatia nei confronti di coloro che si sono trovati in eventi dolorosi.

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