MANTOVA – “EBRAISMO AL SESTO GIORNO”: cinque incontri promossi dall’Associazione di cultura ebraica “Man Tovà – La città della manna buona”

L’Associazione di cultura ebraica “Man Tovà – La città della manna buona”, grazie al sostegno del Comune di Mantova e della Fondazione “Franchetti”, promuove il decimo ciclo di incontri relativi alla conoscenza della cultura ebraica declinata nelle diverse espressioni del suo patrimonio storico, culturale e sociale.

Gli incontri si terranno presso l’Aula Magna del liceo “Isabella d’Este”, in via Giulio Romano, 13 con inizio alle ore 21.00. Ai docenti che ne faranno richiesta verrà consegnato un attestato di partecipazione alla conferenza. L’ingresso è come sempre libero e aperto a tutti.

Conoscere gli altri per capire meglio noi stessi: pare un concetto scontato e inattuale, quando in realtà le cronache di questi giorni evidenziano come i focolai di intolleranza verso le minoranze tendano a creare proseliti fra la popolazione. Per tamponare il diffondersi di luoghi comuni e di pregiudizi infondati, l’unica strada percorribile è quella della cultura, la sola forza in grado di abbattere i muri dell’ignoranza.

Come afferma Aldo Norsa, Presidente della Fondazione “Franchetti” –  “Lo scopo principale della Fondazione è di sostenere gli studenti universitari mantovani meritevoli con borse di studio, ma, fin dalle prime edizioni, contribuiamo anche al sostegno del ciclo di conferenze ‘Ebraismo al sesto giorno’ per la validità del progetto e l’elevata qualità degli incontri, che creano sempre molto interesse in tutta la cittadinanza”.

Le conferenze, tenute da stimati studiosi ed esperti di cultura ebraica provenienti sia dal territorio mantovano, sia dalla scena nazionale e internazionale, hanno conferito nel tempo prestigio e popolarità a questa iniziativa che ha il pregio di rendere piacevoli e accattivanti anche gli argomenti che ad un primo impatto potrebbero sembrare complessi o di nicchia.

Il calendario degli incontri parte venerdì 29 marzo con l’intervento di Andrea Ranzato dal titolo “Ebraismo e letteratura italiana nel secondo Novecento”. L’ebraismo italiano è stato quasi sempre in grado di conciliare la propria italianità con la propria ebraicità; pertanto l’apporto degli scrittori ebrei alla cultura italiana è stato continuo e fecondo, mantenendosi tale fino ai giorni nostri, anche dopo gli eventi tragici della Shoah. Non solo scrittori noti al grande pubblico (Primo Levi, Giorgio Bassani, Natalia Ginzgurg), ma anche diversi scrittori meno noti, che meritano di essere conosciuti per aver contribuito in modo significativo e con accenti originali alla ricchezza della cultura letteraria italiana. Il panorama del rapporto tra ebraismo e letteratura è molto complesso ma, pur nella diversità anche significativa delle diverse personalità, presenta alcune coordinate di fondo che verranno affrontate durante la conferenza.

Il relatore, Andrea Ranzato, è docente di lettere e collabora con diverse istituzioni locali, quali “Festivaletteratura”, l’Orchestra da Camera di Mantova e recentemente con il Comune di Mantova: in occasione della mostra “Marc Chagall come nella pittura, così nella poesia”, oltre ad altro, ha presentato la versione cinematografica restaurata del dramma di Ansky “Der Dibbuk”.

Il calendario degli incontri di “Man Tovà” prosegue

  • venerdì 12 aprile con Paolo Bosso “L’emigrazione clandestina dall’Italia alla Terra d’Israele fra il 1945 e il 1948. Un tassello mancante nella nostra memoria collettiva”;
  • venerdì 26 aprile Lorenzo Montagner e Antonio Patuzzi “Gino Bartali: un campione infinito, Giusto tra le nazioni”;
  • venerdì 10 maggio Roberto Melli “La cultura di fronte al potere: l’università italiana e le leggi razziali”;
  • venerdì 24 maggio Roberto Grossi “Gli ebrei e le parole: suggestioni dal Talmùd ai giorni nostri”.

La rassegna è curata dall’ebraista Stefano Patuzzi che, oltre che Presidente dell’Associazione, è anche socio ordinario dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG).

 

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