Ladri di Facce – Un saggio per conoscere l’importanza del Disegnatore Anatomico all’interno delle indagini di Polizia Scientifica.
Thomas de Quincey fu uno tra i primi autori a rendersi conto che la società contemporanea era affascinata dalle tecniche d’investigazione e da ciò che spinge una persona a commettere un crimine. Da quel lontano 1827, quando vide la luce il suo saggio, si versarono fiumi d’inchiostro per scandagliare la mente dei criminali e per redigere manuali che potessero essere un punto di riferimento per le polizie di tutto il mondo.
Uno di questi saggi, capaci di unire la scorrevolezza di un testo divulgativo con la profondità del saggio scientifico, è “Ladri di facce – Il Disegnatore Anatomico tra testimoni, vittime, memorie e falsi ricordi” scritto a quattro mani dalla Dott.ssa Elena Pagani, Maestro d’Arte ed Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato, con lo psichiatra, giornalista e crime analyst Alessandro Meluzzi.
Il saggio si apre con una descrizione di quelli che sono gli strumenti di lavoro del Disegnatore Anatomico, si entra così in un “laboratorio” costituito da aria, luce, colore, movimento e tecniche di pittura che dovranno fare la coppia con la sfuggevolezza della memoria. Nel secondo capitolo si procede con un’attenta ed approfondita ricerca su quelli che sono gli “scherzi” che la memoria può giocare a chi deve ricordare momenti traumatici oltre a vedere i processi mentali che riguardano l’immagazzinamento dei dati derivanti dai nostri sensi. Cuore del saggio è l’analisi di casi seguiti dalla Dott.ssa Pagani in prima persona dove gli elementi precedentemente visti si trovano ora messi in pratica sul campo.
L’analisi svolta dalla Dott.ssa Pagani in ambito artistico permette al lettore di comprendere con quali passaggi scientifici è possibile ricostruire, tramite il resoconto del testimone, i tratti somatici del criminale per poi passare l’immagine a chi dovrà svolgere indagini più approfondite. L’arte si mette, quindi, al servizio della scienza criminologica permettendo di scattare una “istantanea” del ricordo rievocato dalla vittima o dal testimone. Il tutto è un procedimento delicatissimo che richiede a chi realizza l’immagine una preparazione tanto a livello grafico, quanto a livello psicologico per comprendere ed aiutare la persona a scavare tra i meandri della memoria.
A dar maggiore lustro a questa pubblicazione vi è la recente notizia dell’inserimento del testo all’interno dei materiali didattici per i corsi di laurea magistrale “Insegnamenti di Tecniche per le Investigazioni Forensi” e “Scienze Antropologiche per la Sicurezza e l’Integrazione Sociale” dell’Università Statale di Perugia, distaccamento di Narni. A tenere questi corsi e ad aver creduto nella bontà della ricerca condotta da Pagani e Meluzzi è stato il Professore Associato di Medicina Legale, Marina Dobosz.
“Avevo già avuto modo di conoscere la realtà universitaria di Narni – ha dichiarato la Dott.ssa Pagani – quando venni invitata a tenere un seminario intitolato ‘il disegno accademico di ricerca nell’investigazione criminale’. Ricevere la notizia che il saggio è stato aggiunto alla bibliografia del corso è stata per me una bella soddisfazione perché permetterà una maggiore sensibilità nei confronti degli studenti magistrali verso questa disciplina.”
Il saggio “Ladri di facce” gode del patrocinio dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) e dell’azienda informatica KeyCrime di Milano. I diritti dei due autori, inoltre, verranno devoluti al Fondo Assistenza del Personale della Polizia di Stato ed in particolare per le famiglie dei caduti durante il servizio.
“Ladri di facce – Il Disegnatore Anatomico tra testimoni, vittime, memorie e falsi ricordi” è stato pubblicato da Oligo Editore ed è disponibile all’acquisto al link: https://www.amazon.it/disegnatore-anatomico-testimoni-vittime-memorie/dp/8885723500
(Disegno di copertina a cura del Maestro d’Arte Dott.ssa Elena Pagani)
Mendes Biondo