È in corso a Soave la campagna di monitoraggio della qualità dell’aria effettuata da Arpa su richiesta del Comune di Porto Mantovano. Un laboratorio mobile è stato posizionato nel centro della frazione, a ridosso della strada principale, allo scopo di misurare con strumentazione scientifica il tasso di concentrazione delle micropolveri e di eventuali altri agenti inquinanti.
La richiesta dell’Amministrazione comunale all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente risale al gennaio 2020, in seguito a rilevazioni anomale durante la campagna “Che aria tira”, progetto di cittadinanza attiva che si fonda sulla creazione di una rete di automonitoraggio della qualità dell’aria, nell’ambito della quale i cittadini possono realizzare una propria centralina e condividere i dati online.
I dati relativi alla zona di Soave, pubblicati sul sito dell’associazione e condivisi sulle piattaforme social, attestavano in particolare concentrazioni molto elevate di PM10, nonostante la distanza della frazione da siti produttivi e industriali e la presenza di un contesto prevalentemente rurale.
“Ci siamo rivolti ad Arpa per capire se quei dati avessero un fondamento scientifico” spiega il vice sindaco e assessore all’ambiente Pier Claudio Ghizzi “tra la popolazione si era diffusa una forte preoccupazione di cui ci siamo fatti carico cercando risposte presso gli organi che si occupano ufficialmente di monitoraggio ambientale”.
È trascorso un anno e mezzo dalla richiesta formulata ad Arpa dal Comune, ma il contesto delle misurazioni è rimasto invariato. La campagna di monitoraggio Arpa si svolgerà in due periodi, uno estivo e uno invernale, per un totale di almeno otto settimane di misura. Le rilevazioni saranno condotte con modalità e tempistiche compatibili con i lavori che stanno terminando nella vicina piazza Allende.
Attualmente la campagna di automonitoraggio “Che aria tira?” risulta invece sospesa nella zona di Soave.