LAVORO AGRICOLO, Confagricoltura Mantova fa chiarezza sulle quote: “Numeri migliorati rispetto al 2022”

«Il problema della mancanza di manodopera sicuramente si fa sentire, ma denunciare ora lungaggini burocratiche è una mossa quantomai tardiva. La nostra Organizzazione ha sollevato questa criticità già due anni fa».

Per voce del presidente Alberto Cortesi arriva il chiarimento di Confagricoltura Mantova circa il presunto allarme manodopera lanciato da un membro dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e da tre imprenditori della provincia di Mantova, sulle pagine della Gazzetta di Mantova.

«L’ultimo decreto flussi è stato tanto contestato, ma non si può negare che favorisca un arrivo più veloce dei lavoratori stranieri nel nostro paese. Sicuramente presenta una mole di documenti impegnativa, al momento della trasmissione delle domande, ma questi sono necessari per una più rapida istruttoria delle stesse». Come si legge nella circolare ministeriale infatti “trascorsi 30 giorni dalla presentazione delle domande, senza che siano emerse ragioni ostative, il nulla osta, rilasciato automaticamente, verrà inviato in via telematica anche alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei paesi d’origine che, nel tempo di venti giorni dalla relativa domanda, rilasceranno il visto d’ingresso”. «Chiederemo in ogni caso di semplificare ulteriormente le pratiche per la presentazione delle domande» chiarisce Cortesi.

Quanto ai numeri, sicuramente c’è un aumento delle quote rispetto al Ddl Flussi 2022, quando furono soltanto 100 nel mantovano: «Per l’anno in corso disponiamo di 365 quote riservate alle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, alle quali vanno sommate 109 quote stagionali extra-organizzazioni, per un totale di 474 quote. Questi dati, dobbiamo dirlo, non permetteranno di soddisfare tutte le richieste, ma di certo la situazione, rispetto a un anno fa, è radicalmente migliorata».

«Il sistema per l’inoltro telematico delle domande – prosegue Cortesi – sicuramente va migliorato, quantificando meglio e con congruo anticipo i numeri reali. Sottolineiamo in ogni caso l’ottimo rapporto in essere con la prefettura di Mantova, con la quale il dialogo è costante e proficuo. Conosciamo il problema, e stiamo lavorando per aiutare e tutelare sempre di più le nostre aziende associate».

In base alle interlocuzioni in corso con il Ministero dell’Interno, è molto probabile che nei prossimi mesi (prima della fine del 2023) si possa aprire un’altra finestra per i flussi dei lavoratori stranieri: «Sarebbe auspicabile – conclude Cortesi – avere già a fine anno il numero di quote necessarie per il 2024».

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