LIBERARE I RAGAZZI DALLA ‘NDRANGHETA incontro con il giudice Di Bella autore del libro LIBERI DI SEGLIERE, Zappelli e la senatrice Rando – Sala degli Stemmi

MANTOVA – Sabato 11 novembre alle 18:00 alla Sala degli Stemmi in via Frattini 60 è in programma l’incontro pubblico “Una battaglia per liberare della ‘ndrangheta”.

Interverranno il giudice Roberto di Bella in collegamento e Monica Zappelli in presenza che dialogheranno con la senatrice Vincenza Rando, sul progetto Liberi di Scegliere.

Il saluto istituzionale sarà dell’assessore alla Legalità del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna.

La battaglia di un giudice minorile per liberare i ragazzi della ‘ndrangheta

Violenza, onore, omertà sono i codici della ‘ndrangheta. All’interno delle famiglie rispettarli è un dovere che non si discute. Le madri crescono i figli per consegnarli a un mondo fondato su questi valori, i figli sanno che un giorno dovranno fare il mestiere dei padri. Una catena familiare che si tramanda solida, affidabile, generazione dopo generazione. Roberto Di Bella, giudice minorile a Reggio Calabria, in venticinque anni ha processato prima i padri, poi i loro figli. Sempre per gli stessi reati. Ha visto ragazzi che avevano ancora una luce nello sguardo procedere inesorabilmente verso una vita adulta fatta di violenza e carcere duro. E ha capito due cose. La prima è che la ‘ndrangheta non si sceglie, si eredita. La seconda è che non voleva più stare a guardare. Bisognava dare a questi ragazzi una possibilità. Farli tornare liberi di scegliere. Mostrare loro altri mondi, altre vite, un futuro ritagliato sui loro sogni e non sulle richieste di una società criminale. E l’unico modo per farlo era allontanarli dalla Calabria, dalla ragnatela di ricatti, pressioni, allusioni che il loro nucleo familiare avrebbe messo in atto. Un percorso non sempre semplice, anzi, spesso faticoso e doloroso, ma che ha restituito a molti ragazzi la possibilità concreta di una vita diversa da quella segnata dal carcere e dalla violenza dei loro padri. Roberto Di Bella in queste pagine ci racconta come è maturata in lui questa scelta, le reazioni dei ragazzi, la collaborazione, inaspettata, di molte madri. Un’esperienza vissuta giorno dopo giorno che nel tempo ha dato vita a un protocollo oggi adottato anche in realtà diverse dalla Calabria.

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