30 MAGGIO – 4 OTTOBRE 2015
di Mendes Biondo
Mantova si tinge di rosso per una mostra monografica dedicata all’URSS e alla fascinazione che ha lasciato sugli artisti italiani che guardavano alla rivoluzione russa come ad una ventata di novità durante il periodo post bellico, sta riscuotendo un positivo interesse da parte dei turisti.
Grazie a quest’esposizione il visitatore godrà di un’occasione unica per tornare a riflettere sulle affinità elettive o le divergenze culturali e linguistiche che ci sono state tra i nostri artisti filocomunisti e quelli che i rivolgimenti e la rivoluzione in Russia li hanno vissuti veramente.
Il percorso, che nella prima parte si avvale dei dipinti dell’Archivio Premio Suzzara, prende le mosse da opere di artisti italiani come Guttuso, Purificato, Sughi, Turcato, Astrologo, Attardi, Castellani, Trombadori e molti altri mentre la seconda parte, di più ampio respiro, lascia il posto ai lavori degli artisti sovietici che dal 1934-’56 al ’74 parteciparono alla Biennale di Venezia.
L’importante esposizione è stata organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, con il patrocinio del Mibact, del Consolato Generale della Federazione Russa a Milano, della Regione Lombardia, del Sistema Mantova per Expo. La curatela è stata affidata a Ilaria Bignotti, Vanja Strukelj e Francesca Zanella, le quali (affiancate dai esperti dell’Università di Parma e di altri istituti di ricerca) sono riuscite a mettere a punto una non facile selezione di opere di grande respiro internazionale.
Il percorso espositivo si arricchisce anche di numerosi documenti, video, fotografie, manifesti e libri, poco (o per niente) conosciuti al pubblico. La rassegna, del resto, prende le mosse dagli anni della frontale contrapposizione politica, quando per almeno metà degli italiani l’URSS era il mito, il paradiso della giustizia sociale, mentre per l’altra rappresentava la concretizzazione del demonio in terra. Erano gli anni di fermento culturale in cui i maggiori intellettuali del paese quali Levi, Calvino, Moravia, compivano il loro pellegrinaggio laico a Mosca e, d’altro lato, lunghe code si formavano all’Ermitage per ammirare i dipinti di Renato Guttuso.
Per indagare questa vicenda, da decenni lasciata in disparte nel panorama culturale italiano nonostante la cruciale importanza per lo sviluppo artistico-culturale della nazione, la mostra punta sulla riproposizione dell’immagine mitica dell’Unione Sovietica approdata anche in Italia e sul ruolo assunto dall’iconografia realista nel processo di diffusione e veicolazione.
Orari: lunedì 13 – 18 da martedì a domenica 9 – 18. La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra. Costo del biglietto 6 euro, ridotto 4 euro, ridotto sponsor 3 euro, ridotto speciale 2 o 1 euro.
Info.: www.centropalazzote.it – +39 0376 323266 – Prenotazioni: www.vivaticket.it – 199 199 111 dal lunedì al venerdì con rarario 9/18. Foto di M.B.