Grande successo della giornata di lotta allo spreco nei mercati contadini di Mantova e Milano promossi dal Consorzio agrituristico mantovano. La vendita di mele solidali continua per tutta la settimana (dal 29/9 al 2/10) presso la sede del Consorzio, a Mantova, in strada Chiesanuova, n° 8, e sabato 3 ottobre si replica al mercato di Milano, Santa Maria del Suffragio.
La distribuzione di mele solidali, nei mercati contadini di Mantova Lungorio e di Milano Piazza Santa Maria del Suffragio, nella giornata di sabato 26, ha registrato una grande partecipazione, per cui, nel giro di poche ore, sono state distribuiti 12 quintali di mele con qualche imperfezione, ad un prezzo molto conveniente.
Molti hanno riscoperto il profumo delle mele appena colte ed hanno colto l’importanza di dare un segnale forte contro lo spreco alimentare. La Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, infatti, stima che un terzo del cibo prodotto dall’agricoltura sia sprecato dal sistema alimentare, per cui, nel mondo, ogni anno 1,6 tonnellate di cibo viene gettato o non viene raccolto. Per quanto riguarda l’Italia, comportamenti più responsabili e prezzi remunerativi potrebbero contenere gli sprechi ed assicurare un’alimentazione più adeguata ad oltre 4 milioni di cittadini, sottoalimentati a causa della povertà (stime Agea 2013). È il caso della coltivazione delle mele. Le catene commerciali impongono un prodotto che risponda sempre più a canoni estetici, nella cui selezione sono impiegati calibri e pantoni, indipendentemente dalla qualità organolettica.
La conseguenza è che se un frutto ha piccole imperfezioni, calibro più piccolo, forme strane, colore non adeguato al marchio o colpito dalla grandine o da altre calamità naturali, viene drasticamente deprezzato dall’industria alimentare e dalla distribuzione commerciale. In questo caso, il prezzo proposto al produttore agricolo non consente neanche di coprire i costi della raccolta e così la frutta viene lasciata cadere a terra, determinando uno dei tanti sprechi di un sistema alimentare distorto. Ma la loro bontà è garantita dalla stessa industria che li utilizza per succhi, conserve e tanti altri prodotti trasformati.
I contadini sono sfruttati da una filiera complicata, conflittuale e spesso oscura, che nel percorso dal campo alla tavola, vede a volte decuplicare il prezzo del prodotto. Eppure, basterebbero pochi centesimi al kg per rendere sostenibile la raccolta, evitare sprechi, remunerare il lavoro agricolo e nel contempo offrire cibo a prezzi contenuti. È un problema ormai urgente e solo nelle scorse settimane sono state presentate alla Camera 3 progetti di legge per contrastare lo spreco di cibo. Ma da tempo i mercati contadini, promossi dal Consorzio agrituristico, sono impegnati in questa azione di riduzione dello spreco alimentare ed invitano i consumatori a non fermarsi alle apparenze, ma a scegliere prodotti contadini anche con imperfezioni, perché “Il BELLO del cibo contadino è quello di essere BUONO.
“Nutrire il pianeta”, come recita lo slogan di Expo, passa anche attraverso una nuova consapevolezza del concetto di qualità, certamente non di marca pubblicitaria.