UNA FILOSOFIA PER TUTTI RACCONTATA DA ANNAROSA BUTTARELLI A CASA ANDREASI

MANTOVA – La filosofia che si impara a scuola e anche quella che si insegna nelle università è affascinante, ma molto impervia, tanto da avere creato il mito del “filosofo” pensoso, astruso, arrogante nel suo padroneggiare le logiche con cui il codice filosofico tiene lontane le persone comuni, o meglio il comune desiderio di saper pensare.

La filosofia europea si è fatta attrarre dalla chiusura in se stessa, così si è meritata la definizione di “logocentrica e astratta”, cioè lontana dal mondo e dalla vita quotidiana. Questo cammino rovinoso oggi la rende esautorata dalle procedure tecnocratiche dove dilagano le semplificazioni spacciate per procedure di verità, dove i cosiddetti saperi hanno solo compiti performativi e competitivi, dove il linguaggio attuale della politica è infarcito di volgarità e di non-verità. E invece c’è un gran bisogno di saper pensare, anzi di ritornare a sapere cosa significa pensare e perché la vita, la buona politica, i rapporti hanno necessità di uomini e donne desiderosi di tornare a capire cosa vuol dire “filosofare”, fuori dai codici astratti della filosofia d’accademia e fuori dai luoghi comuni spacciati per prodotti di pensiero.

Si potrebbe dire che è quasi un obbligo civile insegnare a filoso-fare senza buttare via la filosofia imparata a scuola, i suoi metodi, il suo gergo, le sue conquiste che, tra l’altro, sono sempre più disprezzate, sia per buone ragioni, sia per disgusto della cultura umanistica.

Si può ricominciare dalla consapevolezza che la filosofia può essere un cammino che ognuno e ognuna può desiderare di percorrere, ritrovando i significati originari e dirompenti delle sue parole-chiave, divenendo così consapevoli di quale uso se ne può fare nella vita quotidiana, che ha bisogno di essere di nuovo innalzata e onorata dal pensare veramente, qualcosa che è alla portata di molti e di molte di noi. Ecco dunque un insegnamento sperimentale che svela i significati e le pratiche legati a alcune parole-chiave della filosofia, iniziando da quelle che crediamo di conoscere, mentre invece spesso ne ignoriamo la radice e la potenza.

E’ iniziato lunedì 5 ottobre a Casa Andreasi il primo appuntamento del nuovo corso di filosofia tenuto da Annarosa Buttarelli.

Qui di seguito i prossimi incontri:

12 ottobre 2020  – FANTASIA E IMMAGINAZIONE

Freud, mistici, mistiche e filosofe contemporanee sono radicalmente contrari all’esercizio della fantasia. Perché? Eppure, si dice, se non ci fosse la fantasia non ci sarebbero le favole non ci sarebbe la creatività, non si sognerebbe a occhi aperti. Ma è sicuro che sia la fantasia a generare le fiabe? O c’è da fare un distinzione tra fiabe e favole? Da tutte queste domande e altre ancora si ricava che più nessuno, dalle nostre parti geografiche, ha idea di cosa sia l’immaginazione.

19 ottobre 2020 – DIRITTI E OBBLIGHI

Tutta la nostra storia moderna e ipermoderna, culturale e politica, ha scelto di avere come uno dei fondamenti il sistema dei “diritti”, fino a farne motivo di ubriacatura generale. Si arriva al punto da confondere l’esigere diritti con l’affermare una libertà senza limiti. Eppure esiste un principio, sconosciuto ai più, che potrebbe correggere i guai prodotti dalla società dei diritti: si chiama “obbligo” e ha a che fare con qualcosa di eterno che potrebbe guidarci con semplicità, come insegnava Simone Weil

26 ottobre 2020 – DONNA E UOMO

In ambito filosofico si dice che “donna” e “uomo-maschio” sono due filosofemi, cioè due concetti generativi di pensiero critico, un bene che si sta perdendo. Diversi invece sono i concetti di “genere”, di “uomo-neutro”, di “transgender”, parole che negano l’esistenza libera dell’uomo e della donna, entrambi viventi nelle loro differenze. Bisogna imparare a fare tutte le distinzioni necessarie tra i termini che occupano le discussioni mediatiche e le formazioni scolastiche. Perché l’suo che se ne fa è ingannevole, quando non decisamente sbagliato.

CHI E’ ANNAROSA BUTTARELLI

Annarosa Buttarelli è una filosofa, saggista, docente e ricercatrice italiana nell’ambito del Pensiero della Differenza sessuale e della Filosofia di trasformazione.

Dopo essersi iscritta alla facoltà di Filosofia dell’Università Statale di Milano e aver compiuto gran parte della sua formazione in questo ateneo si laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Verona e in questo contesto, nel 1988, entra a far parte della Comunità Filosofica Diotima. Terrà questo insegnamento per parecchi anni, anche per la Facoltà di Scienze della formazione. Fino all’anno accademico 2016/2017 ha tenuto l’insegnamento di Filosofia della storia presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. Ha sviluppato una collaborazione, dal 1995 al febbraio 2000, con Laura Boella e la sua cattedra di Filosofia Morale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano, presso la quale ha tenuto lezioni sul pensiero di María Zambrano, Edith Stein, Platone e Sant’Agostino.

In contemporanea ha lavorato per l’Amministrazione Pubblica della Regione Lombardia, in qualità di funzionaria per la “promozione educativa e culturale degli adulti”. Ha fondato l’Associazione “Aspasia di Mileto” che è certificatrice della professione “Consulenza filosofica di trasformazione”. In questo ambito, Annarosa Buttarelli ha elaborato, presso l’Università di Verona, un Master di II livello che fa formazione in Filosofia di trasformazione. È intrecciata all’attività universitaria la presenza all’interno della progettazione culturale avanzata che coniuga le istanze della politica della differenza sessuale all’avvicinamento delle ricerche intellettuali alle istanze della vita popolare contemporanea. In questo ambito, sono nate alcune realizzazioni come la Scuola di Cultura Contemporanea di Mantova, il Festivaletteratura, le Accademie della Maestria femminile e la Fondazione Scuola di Alta Formazione per Donne di Governo.

La sua ricerca si concentra anche sulle relazioni tra le pratiche filosofiche e le pratiche artistiche. Frutto di queste ricerche sono le esperienze espositive Mat/Tam che, dal 2012 conduce con Lucio Pozzi. È ideatrice e docente del seminario integrativo interdisciplinare “Elementi di Filosofia nelle pratiche artistiche”, che dal 2016 svolge presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nello stesso anno ha cominciato una collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, diretta da Cristiana Collu, dove cura diversi progetti culturali e ha l’incarico di presiedere il comitato scientifico dell’Archivio Carla Lonzi.

Dal 1997 al 2009, ha curato la realizzazione della rivista “ViaDogana” della Libreria delle donne di Milano. È stata consulente editoriale per la saggistica filosofica delle edizioni Baldini, Castoldi e Dalai. Attualmente dirige le collane “Corrispondenze di María Zambrano” e “Pensiero e pratiche di trasformazione” per la casa editrice Moretti&Vitali.

Fa parte del Comitato fondatore del Festivaletteratura.

Info.: Associazione per i monumenti domenicani tel. 0376.322297 –  347.2399114

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