CHIESA PARROCCHIALE DI QUINGENTOLE, EFFETTO LANFRANCO, INCONTRO CON MASSIMO PIROTTI

Venerdì 22 aprile ore 21:00 presso la chiesa parrocchiale di Quingentole Massimo Pirotti – progetto MaterMantova- curatore d’arte contemporanea, parlerà del Maestro Lanfranco come Artista e soprattutto per la sua poliedricità a livello intellettuale come le sue passioni per la scrittura, la poesia e il racconto fantastico della sua vita d’artista.

Un evento collaterale all’attuale esposizione nel palazzo vescovile a Quingentole con le opere della collezione BAM e del Museo Diocesano Francesco Gonzaga 

Evento in collaborazione con Civiltà D’abitare di Tiziano Lotti e il Comune di Quingentole. 

Lanfranco Frigeri (Quingentole, 22 febbraio 1920 – Poggio Rusco, 17 giugno 2019) – in arte semplicemente Lanfranco, nasce a Quingentole, paese dell’Oltrepò mantovano nel 1920; il padre era uno scultore del luogo.

 Nella sua formazione iconografica hanno una grande importanza i temi fantascientifici incontrati già durante la fanciullezza, in particolare nelle strisce di Flash Gordon pubblicate sul periodico L’avventuroso. Compie gli studi al liceo artistico e all’Accademia di belle arti di Bologna. Nel 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, è chiamato alle armi e combatte sul fronte greco, finendo prigioniero. Alla fine del conflitto torna a frequentare l’Accademia a Milano, sotto la direzione di Giacomo Manzù.

Nei primi anni cinquanta è la scultura a dargli le soddisfazioni maggiori: nel 1950 vince il concorso per una formella bronzea per una porta del Duomo di Milano e per la realizzazione della statua del beato Michele Carcano, da porre su una guglia della facciata. Nel 1951 la sua scultura Il sabbiaiolo del Po partecipa al Premio Suzzara d’arte contemporanea e viene scelta come simbolo dell’esposizione. Nel 1955-56 realizza la statua di San Giovanni dell’Apocalisse per il Cimitero Monumentale di Milano, e riceve elogi dallo scultore britannico Henry Moore. Le critiche provenienti dall’Italia non sempre sono positive, ma all’artista arrivano molti inviti ad esporre anche all’estero.

Le opere degli anni sessanta sono prevalentemente pittoriche: i temi indagati sono in gran parte quelli della femminilità, dell’eros e della caducità del mondo sensibile. Il suo stile appare molto influenzato da quello di Salvador Dalí. In questo periodo ritrae anche alcuni personaggi, tra cui lo scrittore Dino Buzzati e l’industriale Vittorio Valletta: sono i cosiddetti ritratti psichedelici. Non manca l’interesse per i temi sacri della religione cristiana: una sala del Museo Diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova è interamente dedicata ad opere di Lanfranco. Altri dipinti si trovano in molti edifici religiosi della diocesi, come la Crocefissione nella chiesa parrocchiale di Ostiglia e il Ritratto di Matilde di Canossa nell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po.

Nel 1970 l’autore di fantascienza Brian W. Aldiss utilizza il dipinto di Lanfranco I grandi maestri del sogno per la copertina del suo libro A Romance of the Equator. Lo stesso quadro è inoltre la copertina del disco de La Maschera Di Cera Le porte del domani, album del 2013. Un altro suo quadro diventa la copertina dell’album Felona e Sorona del gruppo progressive Le Orme.

Lanfranco muore il 17 giugno 2019 nella casa di riposo di Poggio Rusco, dove risiedeva da diverse settimane

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