Fondazione Cariverona e Fondazione Intercultura annunciano i vincitori: 11 borse di studio di cui 2 a studenti mantovani

I vincitori di questa edizione trascorreranno un anno scolastico in Belgio, Bolivia, Canada, Costarica, Francia, Germania, Messico, Rep. Dominicana e Thailandia

Ester di San Benedetto Po (MN), iscritta all’Istituto scolastico “Mantegna” di Mantova parteciperà a un programma annuale in Bolivia

Sono state consegnate ieri presso la sede di Fondazione Cariverona le 11 pergamene attestanti la vincita di una borsa di studio per trascorrere un anno scolastico all’estero con un programma di Intercultura.

I vincitori sono studenti di scuole secondarie di secondo grado delle province di Ancona, Belluno, Mantova, Verona e Vicenza. A partire da quest’estate, per un intero anno scolastico avranno la possibilità di vivere un’esperienza formativa di alto livello umano, culturale e professionale all’estero, grazie alla partnership tra la Fondazione Cariverona e la Fondazione Intercultura.

La collaborazione, attiva dal 2019 (29 gli studenti vincitori delle borse di studio che hanno potuto studiare all’estero) rappresenta un’importante opportunità formativa per il futuro di questi ragazzi per prepararsi a vivere in un mondo sempre più globalizzato e per imparare a confrontarsi con culture diverse dalla propria.

Alice di Curtatone (MN), iscritta all’Istituto scolastico “Virgilio” di Mantova, parteciperà a un programma annuale in Thailandia

In particolare, sono due gli studenti della provincia di Mantova che hanno vinto la borsa di studio. Si tratta di:

  • Ester di San Benedetto Po (MN), iscritta all’Istituto scolastico “Mantegna” di Mantova parteciperà a un programma annuale in Bolivia,
  • Alice di Curtatone (MN), iscritta all’Istituto scolastico “Virgilio” di Mantova, parteciperà a un programma annuale in Thailandia.

In un mix di emozioni e aspettative per l’imminente partenza,  i ragazzi sono stati premiati nel corso di una cerimonia organizzata dalla Fondazione Intercultura a cui hanno partecipato Filippo Manfredi, Direttore Generale della Fondazione Cariverona, il Segretario Generale di Intercultura, Andrea Franzoi, e i volontari di Intercultura: Alessandra D’Antimo del Centro locale di Belluno, Stefania Barone del Centro locale di Vicenza, Ilaria Poletti del Centro locale di Mantova Paola Patuzzi, Cristian Papa, Giulio D’Ambrosio e Chiara Merlin del Centro locale di Verona.

Durante la cerimonia, Chiara Merlin ha intervistato questi giovani ambasciatori del territorio nel mondo. Il commento entusiasta di Alice può riassumere le aspettative e lo stato d’animo dei suoi coetanei premiati oggi: “Ho accettato la sfida di partire perché voglio sfidare me stessa, non è un’opportunità che tutti riescono ad avere e voglio sfruttarla al massimo per crescere. A causa del lavoro dei miei ho avuto poche occasioni per viaggiare ed è anche questo un motivo per il quale ho deciso di candidarmi per una borsa di studio. “Andare oltre” la mia comfort zone per me significa avere il coraggio di fare cose che di solito non faresti, anche semplicemente perché non si è mai presentata l’occasione di farle. Uscire dalla propria comfort zone è un modo per crescere mentalmente. Una cosa in cui ho sempre creduto è provare prima di giudicare. Secondo me prima di dire “non fa per me” oppure “non mi piace” è sempre meglio provare, perché solo così puoi avere una vera opinione. Questo lo applico a qualsiasi situazione, che sia un cibo nuovo o uno sport o anche un capo di abbigliamento di un colore sgargiante. Quando ho scoperto di aver vinto ero al settimo cielo, sono riuscita a vincere contro migliaia di ragazzi. Un’altra ragazza in classe con me si era iscritta anche lei a Intercultura candidandosi anche lei ad una borsa di studio, ma sfortunatamente ha perso. Questo mi ha fatto percepire ancora di più da vicino la fortuna di aver vinto. Poi tra le mie dieci scelte aver vinto per la Thailandia mi ha reso ancora più entusiasta. Non ci sono mai stata ma ho sentito da chi ci ha passato le vacanze, che è un Paese veramente bello. Posso portare tutta me stessa con la mia cultura e le mie usanze. Io imparerò da loro e io insegnerò un po’ di quello che sono come persona e come ragazza nata e cresciuta in Italia. È scontato dire che mi aspetto di fare nuove esperienze, in quanto anche solo approcciarmi a Intercultura è stato qualcosa di nuovo, e sicuramente non è ancora capitato nei miei 17 anni di vita di vivere per un anno all’estero da sola e in un’altra famiglia. Mi aspetto di cambiare caratterialmente e nelle mie abitudini, mi dovrò saper adattare alla situazione in cui sarò, in un Paese sconosciuto dove le persone parlano una lingua che non conosco. Intercultura mi sta dando degli spunti di quello che sarà la mia esperienza, grazie alle attività che abbiamo fatto insieme per la comunicazione e contro i pregiudizi e gli stereotipi, ma soprattutto grazie ai racconti dei volontari sulla propria esperienza all’estero, le difficoltà che hanno incontrato ma che li hanno aiutati a crescere. Intercultura mi ha fatto capire che il cammino che sto percorrendo è quello di una crescita personale che mi cambierà per sempre e che non dimenticherò mai”. A lei si accoda Ester: “Da questa esperienza mi aspetto tutto e niente, è una domanda molto complessa che non ha risposta giusta o sbagliata. Cerco un cambiamento radicale che mi svolti il pensiero e che mi faccia maturare sotto ogni punto di vista.”.

Le partenze sono previste a partire dall’estate 2022. L’esperienza all’estero prevede l’accoglienza in famiglie selezionate, la frequenza di una scuola locale e viene seguita passo passo dalla presenza di un gruppo di volontari. Gli studenti partecipanti riceveranno da Intercultura la certificazione delle competenze acquisite in ogni fase del programma. 

Per questi adolescenti trascorrere un periodo all’estero, anche grazie a una delle centinaia di borse di studio messe ogni anno a disposizione da Intercultura, è un’esperienza unica, una fonte di crescita personale che lascia un impareggiabile vantaggio competitivo nell’affrontare le sfide umane e professionali di domani. Lo dimostrano anche i dati di una ricerca promossa dalla Fondazione Intercultura con metodologia SROI, focalizzata sull’analisi dell’impatto sociale generato dal programma di mobilità studentesca. Dallo studio è emerso come l’impatto sociale generato sia stato in grado di determinare effetti positivi non solo sui beneficiari diretti ma anche sulla comunità nel suo complesso (famiglia, amici, scuola). L’investimento effettuato per la realizzazione dell’attività è stato “triplicato”: per ogni euro investito nei programmi di mobilità studentesca di Intercultura, sono stati generati 3,13 euro di beneficio sociale.

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