Riduzione del deflusso dalla diga di Salionze da 14 a 9 metri cubi di acqua al secondo. Questa la misura straordinaria decisa questa mattina da Aipo, dopo vari solleciti da parte anche di Confagricoltura Mantova, per tentare di innalzare il livello del lago di Garda (fermo a 45 centimetri sopra lo zero idrometrico, in una stagione nella quale solitamente si attesta sui 100 centimetri).
«La decisione è stata condivisa da tutti i consorzi di bonifica – spiega Filiberto Speziali di Confagricoltura Mantova, presidente del consorzio Territori del Mincio – era tempo che stavamo facendo pressione per questa riduzione del deflusso. Abbiamo sacrificato, se così si può dire, la centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio, che si fermerà. Ma il livello del lago è talmente basso che siamo entrati in una fase di preallerta».
Fase che, dato il periodo, non lascia intravedere visioni troppo ottimistiche per la prossima stagione irrigua, anche alla luce del fatto che non è prevista pioggia da qui ad almeno dieci giorni. I 9 metri cubi di acqua al secondo che da questa mattina stanno uscendo da Salionze serviranno per garantire il deflusso minimo del fiume Mincio e l’ossigenazione dei laghi di Mantova, con l’obiettivo anche di salvaguardarne la fauna, ittica e non.
«Condividere la situazione con la Comunità del Garda è fondamentale – prosegue Speziali – anche se è chiaro come loro premano per mantenere acqua nel lago per la stagione turistica. Impensabile però togliere risorse idriche all’agricoltura. Pensiamo ai nostri prati stabili o alle nostre risaie, il tessuto primario mantovano è strettamente legato alla disponibilità di acqua».
«Come Confagricoltura Mantova – spiega il presidente Alberto Cortesi – condividiamo certamente la decisione presa da Aipo, che abbiamo sollecitato da tempo. Ricordiamo anche che il ricorso al canale sotterraneo Mori-Torbole (che collega l’Adige al Garda, ndr) sarebbe un’altra azione importante per aumentare il livello del lago, in una situazione certamente anomala come quella che stiamo vivendo».