Il trasporto fluviale, sia esso di natura economico-produttiva e sia turistica, anche in terra virgiliana conferma e rafforza, garzie alle strutture esistenti e agli interventi compiuti in questi mesi, le opportunità di crescita che è in grado di presentare anche in un periodo di crisi come quello attuale.
A credere in queste potenzialità vi sono istituzioni locali, vedi Regione Lombardia, Provincia e Comune di Mantova, e altre realtà di respiro nazionale del settore ed anche del mondo imprenditoriale.
Queste volontà si sono trasformate in importanti sinergie che a loro volta si sono tradotte nel progetto “North Adriatic Port Association studies” (Napa).
Da questo sono scaturite le risorse per realizzare al Porto di Valdaro un ulteriore ampliamento della struttura grazie alla creazione di due nuove banchine.
Il progetto nel suo insieme e le opportunità di sviluppo del sistema portuale mantovano in relazione ai porti del nord Adriatico sono stati illustrati ieri pomeriggio al Porto di Valdaro in un incontro, tenutosi sulla River Qeen della Motonavi Andes, che ha preceduto la cerimonia d’inaugurazione dei due nuovi attracchi.
Grazie a questo intervento si potranno ampliare i volumi di merci in arrivo e in partenza da questa realtà del capoluogo, una realtà che ovviamente opera in rete con gli altri porti, privati e pubblici, del territorio virgiliano.
All’evento dal titolo “Sviluppo delle relazioni con i porti del nord Adriatico” ha presenziato il vice presidente della Provincia, Francesca Zaltieri, che aveva al suo fianco il gruppo di tecnici dell’ente che hanno curato e seguito passo dopo passo il progetto e la realizzazione delle opere a partire da Giancarlo Leoni che ha illustrato insieme ad Anna Cerini gli aspetti più significativi di questo risultato.
In rappresentanza delle altre realtà che condividono lo spirito e le linee guida del progetto hanno portato il loro contributo: Paola Pellegrin responsabile del porto di Trieste, Roberto Ricte del porto di Capodistria, Voico Koijam del porto di Rijeka, Alberto Lizzati capitano del porto di Venezia, Gabriele Busti, responsabile dello Ster ed esponente locale della Regione Lombardia.
Tutti loro hanno evidenziato come sia di rilevante importanza socioeconomica la possibilità di creare un collegamento fluviale e ferroviario con l’Europa e altri stati; tutto ciò per ottimizzare il servizio di trasporto, ridurre i costi e favorire la salvaguardia dell’ambiente.
In sintesi l’opera svolta al porto cittadino si è tradotta in 350mt lineari di nuove banchine verticali, 15mila metri cubi di terreno riportato, 12mila metri quadrati di nuovi piazzali di retrobanchina consolidati con 1200 colonne di cemento iniettato, 200 minijet per tirantature in calcestruzzo armato, 10 metri cubi di dragaggio, 40mt di sviluppo canna di calcestruzzo per dreno acque zona industriale Valdaro, 10 metri quadrati di piazzali pavimentazione industriale pesante, 10 scalette di sicurezza in acciaio inox, un sistema interrato di trattamento acque di pioggia, 150 metri di linea raccolta acque meteoriche.
Gli obiettivi futuri sono: ridurre i costi dell’utilizzazione dell’infrastruttura per agevolare il trasporto sostenibile; avere uno scenario istituzionale e di autorità portuale certo e costante; avere figure professionali qualificate insediate sul territorio; semplificazione organizzativa e burocratica; perseguire i benefici economici ed ambientali prodotti; occupazione qualificata nelle attività portuali; sviluppo della dogana in porto; creare le condizioni per una relazione stretta con il polo logistico mantovano e con il sistema portuale mantovano per elevare il distretto al rango nazionale della logistica.