di Valeria Pedrazzini
Nasce l’Asilo nel Bosco, per bambini da 3 a 6 anni, il primo in Italia con l’appoggio di un’amministrazione comunale. A partire dal 28 settembre un gruppo di 20 fortunati bambini tra i 3 e i 6 anni potranno frequentare la scuola nel bellissimo bosco comunale di Cavriana, invece che all’interno di un’aula scolastica, per imparare in totale libertà e in modo diretto dall’ambiente.
“Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara” recita un detto Giapponese: l’asilo nel bosco permetterà di imparare facendo direttamente, in libertà e a contatto con la natura.
La presentazione del progetto
Grande interesse ha suscitato sabato 29 agosto la presentazione con merenda del progetto da parte dello staff di Educare nel bosco, che partirà il 14 settembre: genitori, bambini, semplici curiosi o persone interessate a creare progetti simili in altri luoghi, hanno potuto visitare il fantastico bosco che diventerà aula didattica a cielo aperto e apprezzare la passione e preparazione delle educatrici Alessandra Vesentini e Alessandra Wenter, che con il pedagogista Davide Fattori hanno illustrato il progetto e spiegato la sua pedagogia e i suoi obiettivi.
Ad introdurre la serata era presente anche Gaia d’Isola assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Cavriana, che insieme al sindaco, Giorgio Cauzzi, hanno fortemente voluto e sostenuto il progetto, augurandosi che possa partire a pieno ritmo a settembre come programmato.
Le educatrici si avvarranno anche dell’aiuto dell’educatrice ambientale Erika Sessi.
Il progetto nasce per dare risposta alle crescenti richieste di genitori consapevoli, interessati a proseguire attraverso la scuola in un percorso di educazione centrata sull’attenzione e rispetto per il bambino, per la sua libertà e per la sua autonomia, intesa come piacere dell’esplorazione e della scoperta autonoma.
La ricerca di un’educazione alternativa di questi genitori si incontra con l’esperienza di Davide Fattori ed Elena Carletti, promotori di un’esperienza simile in provincia di Verona.
La gestione amministrativa viene affidata alla Cooperativa Sociale Onlus Canalescuola di Bolzano, mentre l’illuminata amministrazione di Cavriana mette a disposizione il bosco comunale, primo caso in Italia.
È del 2013 il primo asilo nel bosco italiano di Ostia e da allora questo modello educativo si sta sviluppando a macchia d’olio in tutto il paese, suscitando sempre nuovo interesse. Le prime esperienze arrivano dalla Danimarca degli anni ’50, dove una mamma decise di creare un piccolo asilo familiare all’aperto, idea che poi si diffuse in tutto il Nord Europa.
Perché nel bosco?
“Il bosco è un grande educatore e ha un valore molto forte, perché ti dà la dimensione di casa; gli alberi sono elementi vivi, che ti proteggono e stimolano”. La natura è perfetta per sviluppare le attitudini dei bambini, l’ambiente stimola e permette l’utilizzo di tutti i 5 sensi, provocando una sollecitazione diffusa, che rilassa e dona pace.
“Il bosco dà rimandi immediati, non è come qualcosa che viene riferito da altri, cui si può anche non credere” e questa esperienza diretta e non mediata favorisce l’acquisizione di competenze e conoscenze, proprio perché vissute in prima persona.
“Il bosco permette di muoversi liberamente ed esplorare l’imprevedibile”, favorendo così la confidenza col proprio corpo, con il mondo attorno a sé e la collaborazione e cooperazione con gli altri.
“Il bosco fornisce un’infinità di materiali naturali da raccogliere e di occasioni per l’esplorazione sensoriale del bambino, facilitando la creatività e il rispetto per l’ambiente”.
“Nel bosco non saranno presenti giochi strutturati, né verranno imposte attività calate dall’alto: le attività e i giochi nasceranno dai bambini stessi col supporto delle educatrici, in una situazione di ascolto del bambino e dei suoi bisogni e di discussione democratica tra i bambini stessi”. Questo ascolto è favorito anche dal rapporto numerico di 1 educatore ogni 10 bambini, che consente un lavoro molto più profondo con ogni singolo.
“Il bosco risolve – infine – naturalmente le paure tipiche dell’età e favorisce naturalmente la socialità e cooperazione tra i bambini, che si percepiscono come parte di qualcosa cui appartengono. Nel bosco l’altro ti serve e ti aiuta e tutti diventano fondamentali.”
La Teoria pedagogica
La teoria pedagogica dell’educare nel bosco prende spunto da diverse correnti e personalità:
- Froebl
- Rousseau
- Montessori
- Steiner
- le sorelle Agazzi e altre
Esistono alcuni principi fondamentali su cui si basa:
- l’autonomia e libertà di esplorazione del bambino,
- l’esperienza diretta,
- la connessione tra lo sviluppo fisico, emotivo, cognitivo del bambino e l’ambiente che lo circonda,
- l’importanza del movimento,
- l’utilizzo dei materiali naturali,
- l’educazione ambientale,
- l’orientamento verso il bambino,
- l’attenzione verso le emozioni, le relazioni e la cooperazione
Tuttavia le educatrici e il pedagogista hanno spiegato come ogni asilo nel bosco sia diverso da ogni altro, perché inserito in contesti territoriali e socio-culturali differenti, perché i bambini rispondono sempre in modo diverso, perché l’ambiente e le esigenze cambiano.
La giornata tipo
I bambini verranno accolti tra le 7:45 e le 9:00 nel giardino antistante l’appartamento messo a disposizione dal comune, che servirà anche da rifugio nei giorni di bruttissimo tempo e da punto di riferimento per il pranzo e l’eventuale riposo pomeridiano.
Alle 9:30 inizierà la mattinata nel bosco, con il cerchio di accoglienza e saluto mattutino vicino all’albero “dell’amicizia”, per pianificare insieme le attività della mattina.
Le attività strutturate non verranno proposte ogni giorno, proprio per lasciare più iniziativa possibile al gioco spontaneo e anche per adattarsi a condizioni inevitabilmente mutevoli e imprevedibili dell’ambiente.
Dopo il cerchio si partirà per l’esplorazione di piante, animali, sassi, legni, insetti, tutto ciò che offrirà l’ambiente. Si giocherà con il legno, ci si arrampicherà sugli alberi e sulle salite, si faranno corse e percorsi, si sperimenteranno le capacità fisiche, di pensiero, di relazione, si osserveranno le stagioni e i cambiamenti che portano, si ascolteranno i suoni e i silenzi, si imparerà a costruire ponti o nidi per gli uccelli, si raccoglieranno sassolini e foglie, piccoli frutti e bacche.
Alle 12:00 si rientra presso l’appartamento per prepararsi per il pranzo.
La mattinata finisce alle 13:00, con possibilità di prolungare l’orario fino alle 16:00 in caso di numerose richieste da parte delle famiglie.
Le educatrici esprimono la massima disponibilità e flessibilità nei confronti delle esigenze delle famiglie, con cui sanno di dover fare un percorso di inserimento personalizzato e flessibile.
E dopo?
Ai genitori pare lecito chiedersi cosa succederà ai bambini che hanno frequentato la scuola nel bosco, quando dovranno affrontare i banchi della scuola Primaria a 6 anni.
“Dalle ricerche svolte nei paesi del Nord Europa e in Italia (condotta nel 2002 dal professor Peter Hafner dell’università di Heidelberg e Università di Bologna di Lena Gruener e dalla professoressa Michela Schenetti) emerge che i bambini sono molto più preparati degli altri, perché gli obiettivi che si raggiungono maggiormente sono: la concentrazione, la socializzazione, paradossalmente la capacità di star fermi e l’attenzione. Per quanto riguarda la scrittura e lettura vengono sviluppate attraverso il gioco simbolico che il bambino fa e sperimenta naturalmente nel bosco.
A volte i bambini che arrivano alla primaria non hanno mai sperimentato la libertà, ad esempio di sdraiarsi e guardare il cielo senza che nessuno ti dica niente. Avendo avuto la possibilità di sperimentare la libertà negli anni dell’infanzia e avendo soddisfatto pienamente il bisogno di stare in mezzo alla natura, arrivano più maturi e pronti in modo naturale.”
“Speriamo che questa esperienza apra un po’ il pensiero anche a chi lavora in modo più tradizionale e inneschi nuove pratiche e esperienze”, conclude il pedagogista Davide Fattori.
L’asilo nel bosco offre un’opportunità in più a famiglie in cerca di un’educazione alternativa, sana e rispettosa del bambino.
Le settimane di avvicinamento
Per chi si fosse perso le settimane estive di laboratori nel bosco, il gruppo Educare nel Bosco propone 2 settimane di avvicinamento all’asilo vero e proprio:
dal 14 al 18 e dal 21 al 25 settembre,
dalle 8:00 alle 12:30 (pranzo escluso) sarà possibile conoscere gradualmente il progetto e far sperimentare ai bambini e ai genitori questo tipo di forma educativa.
Informazioni
C’è ancora la possibilità di iscrivere i propri figli o semplicemente di chiedere informazioni:
Educatrici: Alessandra Vesentini 328 8942102 e Alessandra Wenter 3479522040
Email: educarenelbosco@gmail.com — Fb: Educare nel Bosco
Da educatrice di nido dico che questa cosa è assolutamente MERAVIGLIOSA!!!!
Complimentiiiii!!!
ERA ORA!!!! BRAVI, BRAVE, e BRAVO il COMUNE CHE HA CREDUTO AL PROGETTO!!!!!!!
Peccato che come tutte le cose belle che nascono in Italia, si trovi sempre il modo di rovinarle…. Il progetto è partito in Settembre e concluso in Novembre per il volere politico di una parte dell’amministrazione comunale di Cavriana. Chissà, forse c’erano dietro i soliti beceri interessi di qualcuno….