Domenica 2 dicembre alle ore 17.30 ZANINI ARTE di San Benedetto Po, inaugura la mostra LANFRANCO – IL VIAGGIATORE DEL PENSIERO a cura di Gianfranco Ferlisi.
Con il Patrocinio del Comune di San Benedetto Po.
2 DICEMBRE – 30 GENNAIO
Lanfranco Frigeri, in arte semplicemente Lanfranco – nasce a Quingentole, piccolo paese dell’Oltrepò mantovano, nel 1920, figlio di uno scultore del luogo. Nella sua formazione iconografica hanno una grande importanza i temi fantascientifici incontrati già durante la fanciullezza, in particolare nelle strisce di Flash Gordon pubblicate sul periodico L’Avventuroso. Compie gli studi al liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, è chiamato alle armi e combatte sul fronte Greco, finendo prigioniero. Alla fine del conflitto torna a frequentare l’Accademia a Milano, sotto la direzione di Giacomo Manzù.
Nei primi anni cinquanta è la scultura a dargli le soddisfazioni maggiori: nel 1950 vince il concorso per una formella bronzea per una porta del Duomo di Milano e per la realizzazione della statua del beato Michele Carcano, da porre su una guglia della facciata. Nel 1951 la sua scultura Il sabbiaiolo del Po partecipa al Premio Suzzara d’arte contemporanea e viene scelta come simbolo dell’esposizione. Nel 1955-56 realizza la statua di San Giovanni dell’Apocalisse per il Cimitero monumentale di Milano, e riceve elogi dallo scultore britannico Henry Moore Le critiche provenienti dall’Italia non sempre sono positive, ma all’artista arrivano molti inviti ad esporre anche all’estero.
Le opere degli anni settanta sono prevalentemente pittoriche: i temi indagati sono in gran parte quelli della femminiltà, dell’eros e della caducità del mondo sensibile. Il suo stile appare molto influenzato da quello di Salvador Dalì In questo periodo ritrae anche alcuni personaggi, tra cui lo scrittore Dino Buzzati e l’industriale Vittorio Valletta: sono i cosiddetti ritratti psicadelici. Non manca l’interesse per i temi sacri della religione cristiana, dipinge opere per il Museo Diocesano “Francesco Gonzaga”di Mantova e per la chiesa di San Giacomo. Altri dipinti si trovano in molti edifici religiosi della diocesi, come la Crocefissione nella chiesa parrocchiale di Ostiglia e il Ritratto di Matilde di Canossa nell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po
Nei 1970 l’autore di fantascienza Brian W Aldiss utilizza il dipinto di Lanfranco I grandi maestri del sogno per la copertina del suo libro A Romance of the Equator. Lo stesso quadro è inoltre la copertina del disco de La maschera di cera “Le porte del domani” album del 2013. Un altro suo quadro diventa la copertina dell’album Felona e Sorona del gruppo progressive Le Orme.
Lanfranco è uno dei pochi veri protagonisti dell’arte fantastica italiana della seconda metà del ‘900. Surrealista per vocazione, ama denominarsi pittore del “realismo fantastico”. Pittore, scultore, disegnatore, poeta e scrittore di varia prosa, non meno creativa che filosofica e saggistica.
Chi è Lanfranco come personaggio?
“Sono nato con un dono naturale, quello di essere un visionario, cioè quello di aggiungere sempre un po’ di fantasia a tutto ciò che si dice “reale”. Ho avuto anche un altro dono naturale, quello di poter comunicare con dei mezzi espressivi, cioè la scrittura, la scultura, il disegno e la pittura. Non ho mai provato sforzo in questo lavoro se non la fatica fisica di costruire. No, non sono un pittore, nel termine tradizionale della parola, sebbene abbia dipinto centinaia di quadri.
Sono piuttosto uno che si diverte quando lavora perché cerco sempre la stessa cosa: che cos’è la vita, è reale o irreale, siamo esseri della terra oppure siamo creature dell’universo. Questo è il mio tema: “l’uomo questo infinito“.
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