Il maltempo di questo pazzo maggio ha colpito alcune aziende agricole di Ceresara, accanendosi sul prodotto principe del territorio: la ciliegia. È ancora presto per tracciare un bilancio esaustivo dei danni della grandinata di ieri, dichiara Coldiretti Mantova, ma qualche agricoltore sta pensando di avanzare la richiesta di calamità naturale, a conferma dell’entità del disastro dove i chicchi si sono abbattuti con violenza.
Guido Ghizzi, agricoltore di Ceresara, parla di “un intero campo di mais di circa 3,5 ettari completamente defogliato, mentre sul 10% delle piante è rimasto azzerato anche lo stelo centrale”. Difficile il computo dei danni, che si vedranno “nel corso della stagione”.
Nel comune di Ceresara risultano molto a rischio una decina di ettari di ciliegie. Francesco Guarneri parla di “danni importanti su circa 5.000 piante di ciliegie, ma anche su pomodoro, mais e una parte di frumento, per un totale di 15 ettari colpiti. Siamo comunque assicurati su tutti i raccolti, anche se il dispiacere rimane”.
La grandine che si è accanita martedì sera (21 maggio) fra le 18.00 e le 18.30 è comunque solamente l’ultimo colpo di una primavera di eccessi meteorologici. Le piogge che hanno accompagnato l’ultimo mese hanno gonfiato infatti le ciliegie, che si sono gonfiate e hanno riportato danni da “esplosione”, come conferma anche Gianfranco Burato, agricoltore di Ceresara.
Consorzi di bonifica chiamati agli straordinari, con uomini sul territorio nella notte e pompe idrovore a pieno regime. Ada Giorgi, presidente del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga parla di una “attività frenetica, con l’impianto di Moglia di Sermide che ieri sera si è trovato a pompare 18.000 litri di acqua al secondo”.
(ph Confagr. Mn)