GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – L’Associazione Postumia – Domenica 27 febbraio alle ore 16:30 – apre il sipario con lo storico GIAN AGAZZI, da Casaloldo, che partendo dalle sue “memorie”, racconta la vicenda troppo spesso dimenticata degli IMI (internati militari italiani).


Nell’autunno del 1943, circa 800 mila soldati italiani vengono catturati e disarmati dai tedeschi. La maggior parte di essi finirà nei campi di prigionia.
Perché?
Perché i nazisti li considerarono come prigionieri di guerra, così privandoli delle tutele garantite dalla Convenzione di Ginevra e sottraendoli alla protezione della Croce Rossa. La stragrande maggioranza degli internati rifiuta, altresì, di arruolarsi nelle forze armate tedesche e dà vita ad una sorta di resistenza “disarmata”. Più di 50.000 di essi moriranno nei lager. Pur a distanza di tanti anni dovremmo non solo ricordarli ed onorarli, ma dovremmo far sì che i loro discendenti abbiano dallo Stato italiano un doveroso ricordo e un riconoscimento morale. Gian Agazzi si impegnerà con noi per raggiungere questo fine.
ADRIANO OGLIOSI, da Rivalta sul Mincio, aggiungerà testimonianze e aneddoti della vita nei lager dei militari italiani, portando prezioso materiale da lui pazientemente raccolto, elaborato e conservato.
Tra esso, un particolare risalto sarà dato ai prototipi delle “radio nella gavetta”, un ingegnoso stratagemma che permise a nostri soldati di mantenere i collegamenti col mondo esterno.
GIAN AGAZZI presenterà e illustrerà, inoltre, l’ultimo dei suoi racconti: “Ottavia. La vita di una piccola, grande guaritrice di campagna”.



GIANCARLO GOZZI parlerà della medicina popolare delle campagne mantovane: quella di una volta e…quella di oggi!
Nell’analisi di questo affascinante tema, sarà affiancato da GIANCARLO GOZZI, titolare della rubrica di Postumia “Feste e tradizioni nell’anno contadino”, il quale estenderà a tutto il territorio mantovano l’approfondimento di questo straordinario fenomeno popolare, che affonda le sue radici nella storia antica e nella preistoria.
A SISTO PALOMBELLA, il compito d’intrattenere con la sua fisarmonica, tutti i momenti della giornata.