Un luogo dove fare cultura ed educare all’arte. A Reggiolo sta nascendo l’Officina belle arti, una realtà di ampio respiro per promuovere l’arte e la cultura facendola scoprire ai giovani italiani e stranieri.
Un vero e proprio laboratorio creativo che, grazie alla collaborazione degli artisti, insegnerà pittura e scultura e la creatività in senso più ampio, lasciando spazio alle nuove espressioni artistiche fino a toccare dizione, teatro e musica.
L’atto costitutivo della Fondazione Officina belle arti è stato sottoscritto lunedì scorso davanti al notaio dai soci fondatori: Gianfranco Marchesi, medico chirurgo specialista in Fisiatria, Neurologia e Psichiatria, l’artista Mario Pavesi, il commercialista Tazio Bortesi e il presidente di Unindustria Reggio Emilia Fabio Storchi. Diverse professionalità e mondi che si sono incontrati per progettare un luogo di bellezza capace di crescere e costruire il futuro.
La Fondazione Officina belle arti avrà sede in una stupenda cornice, una villa settecentesca che si affaccia su Piazza Martiri. La struttura, ricostruita a seguito del sisma, diventerà la casa dell’arte e dei laboratori promossi dalla nuova fondazione.
Alla stipula dell’atto fondativo era presente anche il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli, che ha seguito fin dall’inizio l’evolversi del progetto.
“L’Amministrazione – ha commentato Angeli – è estremamente grata ai quattro fondatori per aver deciso di scommettere su Reggiolo e questa nuova e importante esperienza. La Fondazione sarà per tutta la comunità motivo di orgoglio, perché capace di attrarre giovani artisti da tutta Italia e da ogni parte del mondo anche per specializzarsi nelle arti artigianali antiche legate al territorio”.
Per Mario Pavesi, scultore e artista a tutto tondo di Reggiolo, si tratta di un sogno realizzato. È lui con emozione a raccontare che tutto è partito da una cena lo scorso anno, da un semplice incontro con persone che hanno condiviso idee, entusiasmo e voglia di fare. “Ho 80 anni e non mai perso il desiderio di realizzare un sogno: lasciare in eredità quello che ho potuto imparare nella vita. Un luogo pensato per i giovani, che sono il nostro futuro, e dove l’arte diventa una terapia. Con gli anni ho compreso che una società funziona davvero quanto l’esperienza dell’uno diventa patrimonio per l’altro. E così gli artisti si metteranno a disposizione dei giovani, che sono il nostro futuro, per trasmettere la nostra meravigliosa cultura umanistica che non ha pari al mondo. Partiremo con i corsi base come pittura e scultura, ma pensiamo anche alla liuteria che si è espressa a Santa Vittoria di Gualtieri o all’antica ebanisteria di Rolo, che divenne famosa per i mobili intarsiati e i suoi rollini. Sono rimasti ancora maestri di queste discipline, che vorrei portare all’interno di questo progetto”.
Pavesi guarda anche oltre i confini. “Pian piano la Fondazione potrà aprirsi al contesto internazionale, offrendo l’esperienza ai ragazzi di tutto il mondo, magari attraverso il progetto Erasmus”.
L’auspicio è di riuscire a partire con i corsi, coordinati da Maestri d’arte che offriranno il loro insegnamento gratuitamente, già dal prossimo ottobre.
Una nuova ed entusiasmante iniziativa per i nostri giovani!!!!!