Uno spazio rinnovato per gli sportivi di Reggiolo. Domenica 25 settembre alle 15.30, in occasione del 120esimo anniversario della nascita del presidente Sandro Pertini, appuntamento con l’inaugurazione del campo sportivo a lui intitolato.Dopo gli interventi per la messa in sicurezza degli spogliatoi danneggiati dal terremoto del 2012, Reggiolo festeggia la conclusione di un nuovo cantiere della ricostruzione post sisma. All’evento, oltre al sindaco di Reggiolo Roberto Angeli e alla giunta, saranno presenti il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sottosegretario alla presidenza della Regione Andrea Rossi.
Nell’Italia repubblicana Pertini fu eletto all’Assemblea costituente e sempre rieletto alla Camera dei deputati. Coprì il ruolo di presidente della Camera per due legislature dal 5 giugno 1968 al 4 luglio 1976. A 82 anni, l’8 luglio del 1978, fu eletto presidente della Repubblica con 832 voti su 995 votanti. Padre costituente della Repubblica italiana, Sandro Pertini ha lasciato un importante insegnamento ai giovani. “Voi giovani – disse – non venite a meno all’impegno per la giustizia e la libertà, non scendete a compromessi, difendete la vostra dignità, costi quel che costi”.
“L’amministrazione comunale – spiega il sindaco Angeli – vuole ricordare l’esempio e l’azione del presidente Sandro Pertini dedicandogli questo edificio, ristrutturato dopo il sisma del 2012. Si tratta di una figura centrale del ‘900 che ha sempre difeso il valori della solidarietà e del rispetto reciproco. Un esempio importante per tutti”.
Domenica il ricordo di grandi figure della storia politica italiana continua anche nel pomeriggio. Alle ore 16, all’Auditorium “Aldo Moro”, verrà scoperta una litografia dedicata a Moro nel 100esimo anniversario della nascita (23 settembre 1916).
Eletto segretario della Democrazia cristiana ne fu presidente del Consiglio nazionale dal 1976. In quel ruolo promosse il confronto col Partito comunista Italiano e diede vita al primo “Governo di solidarietà nazionale”. Per questa intuizione politica, molto contrastata in Italia e all’estero, fu rapito in via Fani dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 e, dopo 55 giorni di prigionia, ucciso. Era il 9 maggio del 1978. “Questo paese – disse – non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”.