Presentata a Milano nella sede della Regione Lombardia la grande mostra del Palazzo Ducale di Mantova dedicata alle città ideali. A fare gli onori di casa l’Assessore alla cultura Cristina Cappellini che ha sottolineato l’importanza dell’evento mantovano, con le sue forti relazioni internazionali e con la presenza in mostra di capolavori assoluti quali la “Città ideale” di Urbino. Ha quindi preso la parola Peter Assmann, direttore del Complesso museale Palazzo Ducale di Mantova e cocuratore della mostra che ha esordito ringraziando quanti hanno contribuito al buon esito dell’evento: dal Politecnico di Milano al Comitato Scientifico del museo.

Da sinistra Paolo Bertelli, Peter Assmann, assessore Cristina Cappellini e Luigi Fregonese del Politecnico di Milano
Il direttore ha quindi illustrato ai presenti il museo, i progetti in cantiere e il successo di visitatori, ricordando come la mostra sulle città ideali sia un punto di forza che ha preso vita grazie ai rapporti nazionali e internazionali. “Avere la “Città ideale” di Urbino a pochi metri di distanza dalla Camera Picta di Mantegna – ha continuato Assmann – farà di Mantova ancor più un riferimento imprescindibile per le arti e la cultura del Rinascimento“.
È quindi intervenuto lo storico dell’arte Paolo Bertelli, cocuratore della mostra e membro del comitato scientifico del museo che ha illustrato il progetto espositivo e le opere in mostra.
Una prima sezione sarà dedicata al concetto di città ideale nel Rinascimento.
Qui saranno esposti libri come l’Utopia di Thomas More e la superba tavola urbinate della “Città Ideale” . Poi due sezioni dedicate alle città ideali dei Gonzaga. Anzitutto Sabbioneta. Dipinti, ritratti e oggetti illustreranno il fondatore, Vespasiano Gonzaga.
Quindi lo sguardo sulla città, sulla struttura urbanistica, sulla colonna di Atena, sul Palazzo Ducale, sul Teatro all’Antica.
Anche per Charleville un primo approfondimento sarà su Carlo I Gonzaga Nevers, fondatore, e sulla sua famiglia; quindi il focus sullo spazio urbano.
Tra le curiosità presenti la ricostruzione della Grotta e dello Studiolo di Isabella nella veste voluta da Carlo I, nonché una fotografia e un manoscritto di Rimbaud, figura di spicco tra i poeti francesi che visse nel vecchio mulino gonzaghesco.
L’ultima sezione sarà quella dedicata alle città ideali ai nostri tempi, con esempi quali Brasilia, Chandigarh o la Scarzuola.
È quindi intervenuto Luigi Fregonese, docente del Politecnico, approfondendo il lungo lavoro di ricerca svolto sulle stampe e tradotto poi nei modelli 3D delle due città, realizzati peraltro con tecnologie avanzatissime.
La mostra, che sarà l’evento espositivo di punta della città, si aprirà sabato 21 e si chiuderà il 2 aprile 2018 (lunedì dell’angelo) ed è un primo progetto espositivo di una serie volta ad approfondire il rapporto tra i Gonzaga e l’Europa.