MANTOVA – A PALAZZO DUCALE IL RITORNO DELL’IPPOPOTAMO DEI GONZAGA

In occasione della mostra “Naturalia e Mirabilia” torna a Palazzo Ducale l’ippopotamo che fu dei Gonzaga sopra il quale troneggiava la mummia del Passerino

Correva l’anno 1627 quando il matematico e ingegnere tedesco Josef Fürttembach, trovandosi in viaggio a Mantova, notava “una tale collezione di tutte le cose più meravigliose mai viste, che per descriverle adeguatamente ci vorrebbe un libro”.

Si riferiva alla collezione di naturalia e mirabilia dei Gonzaga, esposta nella Galleria delle Metamorfosi, prospiciente il Giardino dei Semplici: una serie di oggetti e reperti bizzarri e insoliti, provenienti dal mondo minerale, vegetale e animale, volti ad effettuare una “campionatura” dell’universo all’epoca conosciuto, una sorta di enciclopedia tridimensionale, ma anche un museo naturalistico per studiosi e viaggiatori.

Tra tanti curiosi reperti faceva bella figura di sé un ippopotamo, che il nostro viaggiatore tedesco non mancava con stupore di notare: “Un vitello marino [sic] grande quanto un bue (…), un animale goffo con grande testa ed ampie fauci, e con quattro denti ricurvi (…)”. “Questa bestia – continua Fürttembach – è messa come se fosse viva, è completamente imbottita, la pelle ha lo spessore di un pollice”. E qui il particolare più macabro: “Su di essa sta completamente eretto il cadavere di Passaringo Bonacorsio [Passerino Bonacolsi], ricoperto da una cortina, affinché l’Appartamento delle dame non rechi ripugnanza; fu ucciso molto tempo fa da un mantovano e si può ancora vedere sul cranio una ferita molto estesa (…)”. L’animale, scampato miracolosamente al sacco di Mantova del 1630, rimase a Mantova e, orfano del suo “cavaliere” disperso come narra la diceria nel 1707, fu incorporato nel corso del Settecento alle collezioni naturalistiche Accademia Nazionale Virgiliana. Nel 1783 fu spostato presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, dove si conserva ancora oggi: è infatti uno dei pezzi più rilevanti del Museo Kosmos.

Le origini dell’ippopotamo sono state ricostruite solo in parte: si crede fosse uno dei due animali giunti a Mantova dall’Egitto nel 1603, cacciati da tale Federigo Zerenghi, la cui notizia ci viene riferita dall’Abate Gian Girolamo Carli (1719-1786), segretario perpetuo dell’Accademia Virgiliana. Si tratta di una delle “tassidermie”, ovvero esemplari animali conservati attraverso una tecnica diversa dall’imbalsamazione, più antiche attualmente conosciute ed è ancora oggi – nonostante gli oltre 400 anni d’età – in ottima “salute”.

In occasione della mostra “Naturalia e Mirabilia. Scienze alla corte dei Gonzaga” di Palazzo Ducale di Mantova, la cui apertura come già annunciato è prevista per l’8 aprile, sarà dunque possibile ammirare il celebre ippopotamo, di ritorno nella città virgiliana dopo quasi duecentoquarant’anni. Il Museo Kosmos di Pavia ha infatti concesso il prestito del reperto al Palazzo Ducale, per arricchire l’esposizione della nuova sezione museale con una importante testimonianza del collezionismo dei Gonzaga, nonché del loro eclettismo e dell’approccio ordinato verso le scienze. Significativo è che la mostra avrà luogo esattamente dove i Gonzaga tenevano questa collezione, ovvero la Galleria delle Metamorfosi, che sarà finalmente riaperta al pubblico all’interno del consueto percorso di visita, senza alcun incremento del costo del biglietto.

Il programma di avvicinamento all’apertura di questa importante sezione espositiva sarà accompagnato da una serie di divertenti anticipazioni attraverso le pagine social di Palazzo Ducale, dove verranno approfonditi i singoli pezzi che andranno a comporre l’esposizione.

8 aprile 2022 – 9 ottobre 2022

NATURALIA E MIRABILIA. SCIENZE ALLA CORTE DEI GONZAGA

a cura di Stefano L’Occaso

Appartamento delle Metamorfosi, Palazzo Ducale di Mantova

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