MANTOVA ARTEXPO 2019: PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA VIDEOART. OLTRE 400 ARTISTI DA TUTTO IL MONDO

EFFETTO ARTE di Palermo, la casa editrice ART NOW e lo Studio di Consulenza Artistica RUSSO di Roma, presentano la seconda edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea – MANTOVA ARTEXPO. Uno straordinario evento artistico che si terrà al MUSEO DIOCESANO FRANCESCO GONZAGA.

 

Pittura – scultura – fotografia – design – videoart in un’esperienza fruitiva innovativa. Dall’8 al 16 GIUGNO il chiostro maggiore e numerose sale interne ospiteranno l’operato di oltre 400 artisti contemporanei provenienti da oltre 80 Paesi.

L’evento, di rilievo internazionale, è ideato e curato da Sandro Serradifalco con la consulenza artistica di Serena Carlino, Giacomo Cangialosi, Rino Lucia, Licia Oddo, Barbara Romeo e Leonarda Zappulla. La sezione estera è curata da Francesco Saverio Russo e Salvatore Russo. La supervisione artistica è di Paolo Levi.

Ciò che si presenterà ai visitatori è uno spaccato significativo della creatività attuale, sollecitando, uno scambio culturale qualificato. La Biennale si pone l’obiettivo, infatti, di proporre narrazioni visive di artisti destinati ad essere ricordati nel tempo. Un magico scenario capace di donare al fruitore uno spaccato artistico contemporaneo con tante nuove testimonianze creative.

Boris Leifer - Morning, olio su tela, cm 77x114Questo il pensiero di Mons. Roberto Brunelli direttore del Museo Diocesano F. Gonzaga:
Il Museo diocesano Francesco Gonzaga è conosciuto per le tante e preziose opere di arte
antica che si onora di offrire all’ammirazione dei suoi visitatori; è meno conosciuto invece per le opere del Novecento, che pure possiede in largo numero, di artisti non solo
mantovani. Promuovere la conoscenza sia degli antichi sia dei contemporanei è parte delle sue normali attività, come provano, per gli antichi, la piccola mostra in corso che ruota intorno a Giulio Romano e la più articolata, in programma per il prossimo autunno, dedicata a Giuseppe Bazzani nel 250° della sua morte. E quanto ai contemporanei, il Museo è ben lieto di ospitare questa Biennale, che per la seconda volta offre ai mantovani una così ampia panoramica sulla creatività degli artisti che, per nostra fortuna, continua ad arricchire le menti e i cuori”.

PAVAN VESNA - Anorexia emblema, Installazione.jpgEVENTO COLLATERALE

Installazione artistica “ANOREX EMBLEMA” dell’Artista Vesna Pavan. La chiara volontà della Pavan è già definita nel titolo, attraverso la voluta alterazione
della la parola Anorex (invece di Anorexia).

Dato il titolo, apparentemente provocatorio nella sua essenza, l’artista non si affida alla genesi della parola, ma delicatamente si dissocia, come madrina del titolo da lei stessa creato, nel rispetto della parola Anorexia; Vesna vuole rappresentare e far emergere un problema ad oggi nuovamente sottovalutato, sussurra e porta ad un punto d’attenzione; una prova d’azione; la sua installazione, forte e luminosa, appartiene alla seconda parola del titolo ”Emblema”.

La forza e la potenza di questa radice va a trasmutare l’intero piano che il fruitore potrà osservare. Da qui nasce Anorex Emblema. Un canto silenzioso sul rifiuto, dove manca ciò che serve a favore del controllo. L’Installazione luminosa negli arredi funge da simbolo: Luce come riflessione sul proprio sé interiore. Luce fioca dove si immergono parole già ripetute nelle menti. Luce fioca per non guardare la luce, quella luce che brilla negli occhi di chi si priva o si nega. Lacrime date dal controllo della negazione e dal dolore fisico nell’illusione data dalla biochimica di una falsa luce.

Il pane elemento di vita dal 12.000 a.C. nelle sue varie forme e consistenze, ha accompagnato l’uomo fino ad oggi; il pane con il suo profumo identifica la casa, il
luogo d’appartenenza, celebra la nascita, la condivisione. Il pane elemento dell’installazione si contrappone ali’ immagine dello scheletro nella sua tacita
condizione per esortarlo ad un’apertura quasi mistica sul senso della vita.

L’utilizzo dell’immagine dello scheletro, in questo contesto, esula dalla provocazione
classica nella storia dell’arte; il monocromo volutamente creato con l’arancio sangue
arteria, si distingue nel panorama dei colori nel rispetto di altre culture. L’artista ha
optato per una basicità dove grazie a questo speciale colore non può entrare in
conflitto con nessuna delle culture dalle tribali a quelle tribalmente odierne. Gli scheletri
della Pavan sono un inno alla vita, portano ad una profonda riflessione napoleonica: La
vita a tutti i costi.

VESNA PAVAN, pittrice ed art designer di origine friulana, figlia d’arte, ha frequentato
la scuola d’Arte e Mosaico a Spilimbergo. La prima mostra personale risale al 1992 a
soli 16 anni. Si trasferisce a Milano nel 1997 dove prosegue gli studi sulla gestualità
attraverso il teatro, la fotografia e la computer graphics. Studia l’influenza che ha il
colore sull’uomo e l’ambiente attraverso la cromoterapia; indaga l’intimo umano
diventando una Gestalt Counsellor. Dal 2008 la sua produzione si diffonde nel mondo
grazie a numerose mostre personali ed eventi, di grande successo alle quali viene
invitata da istituzioni nazionali ed internazionali in varie nazioni e città tra le quali
spiccano: Milano, Roma, Firenze, Pisa, Venezia, Genova, Taormina, Palermo, Porto
Cervo, Londra, Parigi, Cannes, Montecarlo, Praga, Amsterdam, Innsbruck, Miami, New
York, Barcellona, Mosca. Fondatrice del Cromatismo Pavaniano. Nel 2014 ha
sviluppato una nuova tecnica pittorica priva di supporto con il ciclo Skin che a detta dei
critici è unica al mondo ed è messa alla stregua delle avanguardie degli anni ’50 quali
Pollock e Burri. Nello stesso anno è stata selezionata per il Progetto Imago Mundi di
Luciano Benetton.

7) Wenjun Fu - 1980_s No.1, 2019, digital pictorial photography, cm 50x50

IL PROGRAMMA

8 Giugno 2019

  • ore 17,00: Cerimonia di presentazione con Vittorio Sgarbi, Mons. Roberto Brunelli (il direttore del Museo Diocesano F. Gonzaga), Sandro Serradifalco (organizzatore dell’evento) e lo staff di EFFETTO ARTE presso l’aula Magna del Seminario Vescovile di Mantova.
  • Ore 18,00: Concerto di Filippo Lui presso il chiostro maggiore del Museo Diocesano Francesco Gonzaga.
  • Ore 18,30 Inaugurazione presso Museo Diocesano Francesco Gonzaga (Piazza Virgiliana, 55).

9 Giugno 2019

  • Ore 10,00, Museo Diocesano Francesco Gonzaga – colazione con gli artisti.
  • Ore 10,30, Paolo Levi e Marco Rebuzzi incontrano gli artisti.
  • Ore 11,30, Museo Diocesano Francesco Gonzaga – consegna del catalogo e degli attestati.
  • Ore 16,00, Teatro Sociale – Concerto di Filippo Lui.
  • Ore 17.00, Teatro Sociale – Lectio Magistralis di Philippe Daverio.
  • Ore 18,30, Museo Diocesano Francesco Gonzaga – Philippe Daverio incontra gli artisti e
    visiona gli stands espositivi.

Esposizione dall’8 al 16 Giugno 2019.
Orari di apertura: da Martedì alla Domenica, 9.30 – 12.00; 15.00 – 19.30.
Tutti i visitatori esprimendo una preferenza in merito a una delle opere esposte
riceveranno gratuitamente una stampa artistica.

Catalogo in mostra, a cura di ART NOW EDITORE

Info: artnowmedia@gmail.comwww.biennaledimantova.com

LOCATIONS:

Museo Diocesano F. Gonzaga Piazza Virgiliana, 55 – Mantova. Il Museo ha sede nel chiostro maggiore dell’ex-monastero agostiniano di Sant’Agnese, un edificio carico di storia; a poche decine di metri dalla Cattedrale di San Pietro e dal Palazzo
Ducale. Il museo “F. Gonzaga” conserva opere provenienti dal Duomo, dalla Basilica Palatina di Santa Barbara, dal territorio diocesano e da numerose collezioni private. Al suo interno sono custodite opere di Andrea Mantegna, Correggio, Domenico Fetti, Francesco Cairo. Nelle sue sale è possibile visionare preziosi oggetti del tesoro della cattedrale di San Pietro Apostolo e della Basilica palatina di Santa Barbara oltre a un consistente numero di arazzi, ceramiche e armature.

Aula Magna del Seminario Vescovile Via Cairoli, 20;

Teatro Sociale Piazza Cavallotti, 14 – è il maggiore teatro storico situato nel Comune di Mantova; teatro di tradizione, si trova nel centro storico della città. Venne realizzato, tra il 1817 e il 1822, dal noto architetto ticinese Luigi Canonica già architetto reale.

(Le immagini qui riprodotte sono state fornite ad esclusivo utilizzo dell’articolo)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.