Il Comune di San Donato Milanese e il Gruppo Fotografico Progetto Immagine presentano nell’ambito del progetto Cascina Roma Fotografia, il PREMIO INTERNAZIONALE DI FOTOGIORNALISMO ANDREI STENIN.
Coordinamento progetto Cascina Roma Fotografia: Alberto Prina
La mostra fotografica del Concorso internazionale di fotogiornalismo Andrei Stenin edizione 2019, dopo aver toccato Budapest, Cape Town e New York, viene esposta per la prima volta in Italia presso lo spazio Cascina Roma Fotografia a San Donato Milanese.
Oltre 80 le immagini esposte, selezionate attraverso 6.000 candidature provenienti da 80 nazioni di tutti cinque i continenti.
Il Concorso presenta i lavori dei vincitori e dei selezionati dell’edizione 2019. È l’unico concorso in Russia che funge da piattaforma grazie alla quale la comunità internazionale di fotografia può scoprire nomi nuovi del fotogiornalismo, mantenere e sviluppare i suoi standard elevati e formare i criteri qualitativi della fotografia documentaria in Russia e nel mondo.
I vincitori del 2019 sono giovani fotografi di Russia, Germania, Spagna, Italia, India, Iran, Sudafrica, Turchia, Egitto, Bangladesh, Bielorussia, Filippine, Francia, Stati Uniti, Cina, Portogallo e Messico.
L’edizione 2019 della mostra sarà inaugurata in anteprima in Italia giovedì 14 novembre alle ore 18:00 e sarà visitabile fino al 23 febbraio 2020, presso lo spazio Cascina Roma Fotografia, San Donato Milanese, piazza delle Arti 6.
Per la durata della mostra studenti ed insegnanti potranno prenotare una visita guidata con le guide del Festival della Fotografia Etica che li accompagneranno lungo il ricco percorso espositivo. Saranno previsti in seguito eventi e incontri sui temi proposti con fotografi ed esperti del settore.
Il concorso Stenin 2019 ha consegnato il Grand Prix a un fotoreporter italiano Il premio maggiore del concorso, il Grand Prix, è andato al fotografo italiano Gabriele Cecconi per la serie “I miserabili e la terra”.
I protagonisti di questa storia sono i profughi rohingya, costretti a migrare, e i territori meridionali del Bangladesh, messi a repentaglio a causa di tale migrazione.
Parlando della sua partecipazione al concorso, Cecconi ha detto: “È un vero privilegio avere la possibilità di gareggiare con altri fotografi di talento, nel ricordo del nostro giovane collega che morì svolgendo il dovere professionale. La sua memoria ci plasma, mentre questo concorso aiuta a conservare l’immagine della brillante personalità di Andrei Stenin e a continuare il suo sforzo, grazie alle opere dei concorrenti. Spero che questa vittoria dia la possibilità di portare la mia storia al maggior numero possibile di persone, storia raccontata sia da testimone oculare sia da commentatore. In fondo, il nostro dovere consiste proprio nel comunicare con le persone.”
Il tema dei profughi e della migrazione forzata è stato analizzato e ragionato dai giovani fotografi come uno dei fenomeni più struggenti del mondo contemporaneo, e ha permeato l’intera edizione 2019 del concorso: ciò è dimostrato dal modo in cui sono stati distribuiti i premi tra coloro che sono entrati nella short list di quest’anno. Nella categoria “Notizie principali” hanno meritato il primo posto lo straziante scatto del fotografo francese di origine siriana Sameer Al-Doumy, “Da un conflitto all’altro”, in cui si vede un uomo che stringe a sé una bambina ferita dopo un’incursione aerea su Damasco, e la cronaca fotografica di speranza e disperazione dei profughi dell’America Centrale nella città messicana di Tijuana, al confine con gli USA, “La carovana dei migranti”, della giornalista Kitra Cahana (USA).
La fotografia “Dissezione” di Justin Sullivan (Sudafrica), scattata in un momento a metà tra disperazione e fredda riflessione, che ritrae un elefante africano, smembrato dai bracconieri in cerca di avorio nel Botswana settentrionale, è stata nominata migliore opera singola nella categoria “Il mio pianeta”. In questa categoria, in qualità di serie ha vinto “La mia Jacuzia”, del russo Alexei Vasilyev, in cui l’autore ha trovato un’espressione visiva alla calma e alla tranquillità della sua regione natale.
Nella categoria “Sport” sono stati giudicati come i migliori lo scatto che immortala il momento di una partita di pallanuoto, “Colpo decisivo” del fotografo indiano Ayanava Sil (foto singola) e la cronaca del trionfo esistenziale sui propri limiti ottenuto dai biatleti durante le gare, “Olimpiadi solitarie”, ripresa dall’obiettivo del russo Alexei Filippov (serie).
Nella categoria “Ritratto. Un eroe del nostro tempo” hanno vinto i fotoreporter di Francia e Bangladesh. Tra le foto singole l’ha spuntata il francese Francis Rousseau con “Le donne di Arugam Bay”, in cui dietro all’esotica bellezza delle protagoniste nell’idillio tropicale dello Sri Lanka, vi è il tema scottante della lotta delle donne per la libertà nel proprio Paese, condotta con mezzi pacifici. Tra le serie fotografiche ha conquistato il primo posto il lavoro del fotografo del Bangladesh Mushfiqul Alam, “Una storia di tormenti”, scarno nella forma e per questo ancora più tragico nel raccontare delle donne del popolo rohingya, vittime di violenza.
L’edizione 2019 del concorso Stenin include per la prima volta la categoria “Ispirazione”. La migliore di questa categoria è la foto in bianco e nero di Andrea Alai (Italia) “Ammaliata”, sulla coraggiosa bimba di nove anni Yasa, di Donetsk, che lotta contro una terribile malattia, la sindrome di Crouzon.
Il concorso internazionale di fotogiornalismo intitolato ad Andrei Stenin, organizzato dal gruppo mediatico “Rossiya Segodnya” sotto l’egida della Commissione della Federazione Russa per l’UNESCO, si pone l’obiettivo di sostenere i giovani fotografi e di attirare l’interesse del pubblico sui compiti del fotogiornalismo.
CASCINA ROMA FOTOGRAFIA è un progetto realizzato dal Gruppo Fotografico Progetto Immagine, ideatore del Festival della Fotografia Etica,in collaborazione con il Comune di San Donato Milanese. A partire dall’autunno 2018 fino a dicembre 2021, Cascina Roma si trasforma in un centro internazionale dedicato alla fotografia , un luogo in cui approfondire la cultura dell’immagine. Tre anni e due importanti mostre l’anno a cui si aggiungono workshop fotografici con frequenza semestrale, corsi di fotografia, incontri tematici e un progetto “Educational”, che punta a coinvolgere la cittadinanza e, in particolare, le scuole secondarie di primo e secondo grado.