Il 29 GIUGNO a NAPOLI apre il MUSEO DELLA PACE – MAMT (Mediterraneo, Arte, Architettura, Archeologia, Ambiente, Musica, Migrazioni, Tradizioni, Turismo), uno spazio creato dalla FONDAZIONE MEDITERRANEO, da oltre 25 anni impegnata per il dialogo e la pace nel Mediterraneo e nel Mondo. Il museo risiederà nello storico edificio dell’ex “Grand Hotel de Londres” di Piazza Municipio, nel cuore di Napoli, a due passi dalla stazione metro disegnata da Alvaro Siza e dal porto crocieristico.
Il Museo, a ingresso gratuito, sarà una “Casa” per accogliere e proteggere, così come si percepisce dalla parola “MAMT”, che in napoletano significa “Tua Madre”, colei “che accoglie”. Nei 5 piani su cui sarà dislocato il museo si racconterà quello che ha unito e che unisce i popoli del Mediterraneo e del Mondo: la Musica, la Scienza, l’Arte, la Creatività, l’Artigianato, la Solidarietà, le Tradizioni, i Costumi, il Cibo, il Destino…
Sarà possibile visitare dodici percorsi emozionali, basati su importanti temi quali Migrazioni, Dialogo interreligioso, Musica, Storie di Pace, Legalità: il tutto guidato da oltre 5.000 video in alta definizione (4k) e da oggetti, reperti e testimonianze uniche al mondo che hanno contribuito a definire il Museo “patrimonio emozionale dell’umanità” e a conferirgli il titolo di “Museo delle Emozioni”.

SALA della MUSICA
Questi i dodici percorsi emozionali all’interno del Museo della Pace – MAMT:
1 – Il Mediterraneo delle emozioni 7 – Un mare, tre fedi
2 – Il Mediterraneo della luce 8 – Storie di pace
3 – Il Mediterraneo della creatività 9 – Paesi ed istituzioni
4 – Il Mediterraneo dei mestieri 10 – Testimonianze e visite
5 – Il canto che viene dal mare 11 – Molinari scultore del colore
6 – Voci dei migranti 12 – Pino Daniele Alive

Sala PAESI_MON ONU
L’agenzia delle Nazioni Unite UNAOC (Alleanza delle Civiltà) ha aderito alla mission del Museo: promuovere attraverso video in alta definizione il “bello” e ciò che ci “unisce”. Nei prossimi 3 anni saranno realizzati in tutto il mondo (partendo dal Mediterraneo) video “emozionali” sull’ambiente, l’arte, l’archeologia, l’architettura, le religioni e su tutto ciò che ci accomuna.
La Fondazione Mediterraneo propone già da adesso – attraverso un sistema unico al mondo, dislocato sui 5 piani dell’edificio, e con l’ausilio di 100 videowall di grandi dimensioni – la visione dei primi 200 video realizzati con musiche di Pino Daniele: al grande musicista è infatti dedicato un intero piano del Museo, nella sezione “PINO DANIELE ALIVE“, in cui viene raccontata, “emozionalmente”, la sua vita artistica e la sua musica.

Sala della Preghiera_UN MARE TRE FEDI
Il progetto del Museo della Pace nasce nel 1997, quando il presidente Michele Capasso fa appello agli oltre 2000 rappresentanti di 36 Paesi sulla necessità di dare alla pace un simbolo, il “TOTEM DELLA PACE” dello scultore “MARIO MOLINARI”, e uno spazio dove raccontare una storia diversa da quella che ci viene proposta quotidianamente dai media: terrorismo, migranti che muoiono, corruzione, povertà, guerre.
I 12 PERCORSI EMOZIONALI
1 – IL MEDITERRANEO DELLE EMOZIONI
Questo percorso è tra i più coinvolgenti del Museo: comprende la fruizione di oltre 1000 video ad alta definizione (4K) su ciò che “ci unisce” nel Mediterraneo: le bellezze naturali, l’archeologia, l’architettura, i mestieri d’artigianato, l’arte, le curiosità, le tradizioni, i costumi; il tutto con la magia degli spazi allestiti con videowall 4K di grandi dimensioni.
I video sono suddivisi tra i 30 Paesi Partner – da “Il Marocco delle Emozioni” a “Il Portogallo delle Emozioni”; da “L’Algeria delle Emozioni” a “La Grecia delle Emozioni”: 20 video per ciascun paese conducono il visitatore in un viaggio unico attraverso la storia, la geografia, le tradizioni, le religioni, i costumi, l’arte, l’artigianato, la musica e la cultura.
Uno spazio particolare è dedicato all’Italia, dove ogni regione è rappresentata da video emozionali.
In particolare, i 16 video de “La Campania delle Emozioni” – ideati e diretti da Michele Capasso, realizzati dalla Communication Factory di Giandomenico Acampora e con musiche originali di Pino Daniele curate da Alessandro Daniele – immergono i visitatori nelle meraviglie di questa regione attraverso un percorso che va dalle isole (Capri, Ischia e Procida) alle città capoluogo (Napoli, Salerno, Caserta, Benevento e Avellino), dai siti archeologici (Pompei, Ercolano, Paestum, Cuma, Baia) alle meraviglie della natura (Vesuvio, costiere amalfitana e sorrentina, Padula).
È possibile vedere lo spot introduttivo su questo percorso emozionale al seguente link: https://youtu.be/ibL9U5SWF-k
2 – IL MEDITERRANEO DELLA LUCE
Questo percorso comprende la visita in spazi dedicati all’“ARCHITETTURA STRUMENTO DI PACE” e ai protagonisti dell’architettura del Mediterraneo: immagini, video emozionali, disegni, reperti e ricostruzioni interattive multimediali sintetizzano le visioni di uno spazio geografico che affonda le sue radici nella storia antica delle civiltà.
L’architettura del Mediterraneo è un arcipelago, insieme di frammenti luminosi e colorati, corpo unico di cose diverse murato sul paesaggio naturale, corpo architettonico fatto di barriere, fratture, occlusioni, ma anche di passaggi, continuità, trasparenza.
L’architettura è dunque il tratto distintivo del Mediterraneo e la luce costituisce l’elemento fondante che riunisce vecchi e nuovi manufatti, creando atmosfere ma contribuendo anche alla qualità della vita.
Nel museo sono presenti immagini e video delle principali opere di Alvaro Siza, architetto di fama internazionale, autore – con Eduardo Souto De Moura – della stazione Metrò di Napoli “Municipio” su cui il Museo della Pace – MAMT si affaccia.
“Premio Mediterraneo 2010” della Fondazione Mediterraneo, Alvaro Siza ha partecipato a più incontri tenutisi al Museo con giovani architetti di vari paesi per illustrare la sua idea di architettura, esprimendo grande apprezzamento per le finalità del Museo da lui definito un “progetto unico, generoso e necessario”.
Il Museo ospita, tra gli altri, alcuni progetti dello studio Pica Ciamarra Associati nelle aree del Mediterraneo. Due le esposizioni proposte: una dedicata all’utopia (concrete proposte di concorsi progettuali) e l’altra alla realtà (realizzazioni e documenti originali di progetti).
Uno spazio è poi dedicato a Vittorio Di Pace, membro della Fondazione Mediterraneo, decano mondiale degli architetti: ed autore del progetto della “Città interetnica”: luoghi di dialogo e pace per i cittadini del mondo. L’ultima sua realizzazione è l’Euromedcafé del Museo della Pace.
Le Corbusier – presente al Museo – ha amato il Mediterraneo perché ha amato la luce. Tra i commenti e documenti che illustrano l’opera del grande architetto scomparso si legge questo commento sul tema della luce: “Quando Le Courbusier viaggia, è per trovare il sole, la luce che gioca sulle forme, e che illumina gli occhi delle donne, dei fanciulli e degli uomini. È questo sole che egli vuole avvertire sulla pelle, questa luce che vuole vedere. La vuole far penetrare in se stesso. E attraverso l’architettura la vuole trasmettere agli altri”.
È possibile vedere le interviste ad alcuni protagonisti ai seguenti link:
Alvaro Siza https://youtu.be/zxGQu5lg8wg
Massimo Pica Ciamarra https://youtu.be/N6fnOPzbcfc
Vittorio Di Pace https://youtu.be/SaVzvqoeQYk
Le Courbusier https://youtu.be/hWn19vrebRM
3 – IL MEDITERRANEO DELLA CREATIVITÀ
Questo percorso comprende la visita ad opere di vari artisti – pittori, cultori, fotografi – di vari paesi del Mediterraneo. Tra queste si citano:
STRACCIANDO I VELI – DONNE ARTISTE DAL MONDO ISLAMICO
Questa grande mostra curata da Wijdan Al‑Hashemi e da AlikiMoschis, da oltre dieci anni gira per il mondo a testimonianza del ruolo delle donne islamiche quali portatrici di pace e di solidarietà, suscitando il plauso dei tanti visitatori che hanno affollato i luoghi prestigiosi che l’hanno ospitata. Il Museo della Pace – MAMT raccoglie la storia di questo evento con le opere e le testimonianze più significative.
Le Artiste
Abdul AleemMariam– Egitto Abdullah Nawal– Giordania
Adnan Etel– Libano AfrozeMehr– Pakistan
Ahmad Tina – Bangladesh AtagokTomur– Turchia
Attar Suad– Iraq BadranSamira– Palestina
BaqsamiThuraya– Kuwait Baya– Algeria
Bin OthmanKarima– Giordania BintSaudFahda– Arabia Saudita
Bishara Rana – Palestina BouderbalaMeriam– Tunisia
Chakma Kanak – Bangladesh DachlanUmi– Indonesia
FakhroBalqees– Bahrain Fattah Lisa – Iraq
Halaby Samia – Palestina HusseiniJumana– Palestina
Ibrahim Kamala – Sudan Ikramulla Naz – Pakistan
KarouiRym– Tunisia Kawash Leila – Iraq
LachiriSohad– Marocco Ma’maunHeyi– Indonesia
Mahmoud Rabha– Oman MalallahHana– Iraq
MaykadehSimin– Iran MehadjiNajia– Marocco
Muraywid Laila – Siria Nasser Hind– Giordania
NiatiHouria– Algeria NimerRabab– Egitto
NusairyAmna– Yemen NusseibehMounira– Palestina
QasimiMaisoon– Emirati Arabi Uniti RezaNahid– Pakistan
Seraphime Juliana – Libano ShanmughalingamNirmala– Malesia
SharifiHaideh– Iran Shawa Laila – Palestina
ShishiniNaima– Egitto ShomanSuha– Giordania
ShukairyRula– Giordania Tabbaa Dodi – Giordania
Wijdan– Giordania Yucel Su – Turchia
Zaru Samia – Palestina ZeidFaherlnissa– Turchia/Giordania
ZubirSharifaFatimah– Malesia
MURMURES – RIMA MAROUN
Rima Maroun, fotografa libanese, narra l’angoscia di questi tempi attraverso le immagini di bambini e adolescenti di fronte al muro che divide Israele dalla Palestina: così vicini, attraverso i tanti strumenti di comunicazione, e così lontani per la follia di uomini che continuano a sostenere inutili guerre, annientando la dignità umana. Il Museo ospita 20 sue fotografie di grandi dimensioni.
MONDO ONIRICO – JOHN AUGUSTUS CROWN
Il Museo ospita una selezione delle opere di John Augustus Crown realizzate dal 1970 al 2015: uno spaccato surrealista che racconta un mondo onirico e la necessità, nell’era globale, di pervenire ad una coesistenza in cui ogni essere umano possa essere “fratello” dell’“altro”.
SIRIA
Il Museo ospita una selezione di immagini di fotografi della Siria prima della guerra: un modo per non dimenticare le bellezze ambientali, artistiche, architettoniche e archeologiche di un grande paese che ha lasciato una traccia nella civiltà umana.
SOFFERENZA E SPERANZA – MEMORIE DEI CONFLITTI
I più importanti fotografi di guerra italiani hanno donato alla Fondazione Mediterraneo per il Museo della Pace – MAMT le loro opere più significative, che testimoniano la crudeltà dei conflitti nel mondo ma, al tempo stesso, la speranza di costruire insieme un mondo migliore.
Una collezione rara con immagini poetiche che dimostrano come la sofferenza non abbia confini e la speranza sia un valore da non abbandonare mai.
I fotografi
Gin Angri, Isabella Balena, Romano Cagnoni, Francesco Paolo Cito, Francesco Costanzo Tano D’Amico, Luciano Ferrara, Sergio Ferraris, Max Ferrero, Dino Fracchia, Maki Galimberti, Paolo Pellegrin, Mauro Pilone, Alberto Ramella, Ivo Saglietti, Roberto Shirer, Paolo Siccardi, Mauro Sioli.
PER NON DIMENTICARE
Alberto Ramella, fotografo inviato in Bosnia e Croazia, testimonia la più grande tragedia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il museo ospita le immagini originali che illustrano il volume “Diario di una guerra”, realizzato dalla Fondazione Mediterraneo, “per non dimenticare!”.
SEGNI MEDITERRANEI – PIETRO E RINO VOLPE
Pietro Volpe, protagonista dell’arte del novecento, racconta attraverso i suoi acquerelli la magia del Mediterraneo.
Una collezione speciale per il MAMT che cattura il visitatore per la sua originalità.
L’astrattismo di questo autore crea atmosfere mediterranee attraverso il sapiente uso di materiali diversi. I mosaici di legno variopinto ed i colori tipici delle terre del Nostro Mare si mescolano alla consapevolezza del destino comune ai popoli che su questo mare si affacciano.
È possibile visionare il TG azero in occasione della presentazione di questo percorso al Forum ONU sulla creatività: https://youtu.be/1e-k1-OdDSU
4 – IL MEDITERRANEO DEI MESTIERI
Questo percorso comprende la visita delle seguenti esposizioni:
PRESEPE – ARTIGIANATO ANTICO PER EMOZIONARE
ALGERIA – STORIA – CULTURA – TRADIZIONI
EGITTO – STORIA – CULTURA – TRADIZIONI
MAROCCO – STORIA – CULTURA – TRADIZIONI
TUNISIA – STORIA – CULTURA – TRADIZIONI
TURCHIA – STORIA – CULTURA – TRADIZIONI
CAPOLAVORI DELLA LUCE
È poi possibile la visione di video in alta definizione sulle antiche tradizioni dei mestieri dell’arte e dell’artigianato di questi paesi.
Il Museo ospita capolavori dell’arte del vetro, specialmente di Murano, di vari secoli. Collocati nelle sale principali, lampadari di rara bellezza attraggono il visitatore riportandolo nelle atmosfere magiche dei secoli passati e coinvolgendolo con il calore e il mistero delle luci e delle ombre.
Di particolare importanza la collezione dell’arte presepiale: dal classico presepe napoletano del ‘700 alle differenti contaminazioni, dal presepe di Cursi (Lecce) che riproduce le antiche cave di pietra leccese a quelli del Piemonte e di altri paesi. Il tutto accompagnato da video esplicativi, musiche sul tema della Natività attraverso i secoli e nei vari Paesi del mondo.
Un’importante collezione di tappeti provenienti dal Marocco, dalla Turchia, dall’Iran, dall’Iraq e da altri paesi arricchiscono le varie sale: la “Sala preghiera”, la “Sala musica” e le salette espositive.
Molti tappeti sono stati donati da commercianti o artigiani, orgogliosi di partecipare alla corale iniziativa di pace e di dialogo della Fondazione Mediterraneo attraverso il Museo della Pace – MAMT.
È possibile visionare una video-intervista ad Ahmed, artigiano di Fès, che dona un importante e antico tappeto di famiglia al Museo: https://youtu.be/peg1FnUvfdk
5 – IL CANTO CHE VIENE DAL MARE
Questo percorso è tra i più coinvolgenti del Museo: comprende la fruizione di oltre 28.000 pezzi musicali e video ad alta definizione (4K) sui grandi interpreti della musica di tutti i tempi, inclusa la musica araba e quella etnica dell’Africa.
Il Museo della Pace – MAMT accoglie i visitatori in una “Music Hall” con un’acustica ottimale e possiede collezioni rare di musica mediterranea su vari supporti che rendono possibili ascolti unici e momenti di emozione pura. Dal Fado al Sirtaki, dal Tango al Flamenco, dal Canto di Napoli ai Classici, dalle Grandi Opere Liriche alla Musica Araba, gli ospiti del MAMT sono partecipi del cuore pulsante del Mediterraneo.
IL CANTO DI NAPOLI
Collezioni dei grandi musicisti e artisti del passato, da Carosone a Totò, da Roberto Murolo a Roberto De Simone: parole, musiche ed emozioni che toccano il sentimento collettivo.
IL FADO
Collezioni dei grandi del Fado: da Amalia Rodriguez (in una memorabile “Anema e core” in duetto con Roberto Murolo) a Josè Alfonso di Coimbra passando da Marisa. Tutti interpreti di un canto struggente, magico come il destino, che ha origini molto antiche, avvolte nel mistero: nato dalla tristezza e dai timori di chi affrontava gli oceani alla ricerca di fortuna.
IL SIRTAKI
Nel segno di Zorba le magie, i segreti e la storia del rebètico, noto in Occidente con il nome di sirtaki. Canto e danza struggente, esprime l’anima popolare della Grecia.
IL FLAMENCO
Collezioni dei grandi del Flamenco dall’inizio di quest’arte sino ai giorni nostri. Le controverse origini e la secolare storia della più affascinante espressione d’arte popolare spagnola sono rappresentate da pezzi unici ancor più coinvolgenti grazie ai sistemi acustici “live” presenti nella “Music Hall”.
LA MUSICA DI PINO DANIELE
Oltre agli spazi esclusivi al secondo piano dedicati al percorso emozionale “Pino Daniele Alive”, nella “Music Hall” è possibile ascoltare alcuni dei suoi concerti più belli, riscoprendo l’originalità nelle varie versioni, tra le session con i tanti musicisti e star internazionali con cui ha collaborato: dal blues al polifonico, passando per il jazz rock. Tra gli stili che ha esplorato Pino Daniele nella sua continua ricerca espressiva ci sono i madrigali nati nel 500 da Gesualdo Da Venosa: Pino era così appassionato a questo stile, da riarrangiare alcuni classici del compositore. Nel corso dell’ultima visita al Museo e alla “Music Hall” in allestimento, Pino Daniele, pochi giorni prima della sua morte e subito dopo aver ricevuto il prestigioso “Premio Mediterraneo”, si era raccomandato di dedicare uno spazio del Museo proprio a Gesualdo.
È possibile vedere la visita di Pino Daniele al Museo e la cerimonia del premio ai link: https://youtu.be/Mu72QvK1d4U – https://youtu.be/e-8mM1lw2nc
6 – VOCI DEI MIGRANTI
Questo percorso, che comprende la visita al “Totem della Pace” con l’urna del Migrante Ignoto, è stato realizzato dal Museo nel Piazzale “Guardia Costiera” antistante la Stazione Marittima del Porto di Napoli, in occasione del 150° Anniversario del Corpo delle Capitanerie di Porto e visitato da Papa Francesco il 21 marzo 2015.
Successivamente, in appositi spazi del Museo, il percorso continua con la proiezione di video e testimonianze dei migranti sul fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo e nel mondo, con l’aggiornamento reale dei flussi migratori e delle iniziative adottate dall’Unione Europea e dai vari Paesi per evitare il traffico di esseri umani e la morte di innocenti nel Nostro Mare.
Tante storie toccanti che costituiscono una ricchezza del mondo e non un problema, al fine di trasformare i sentimenti diffusi di indifferenza e tolleranza in accoglienza e coesistenza.
I video, gli oggetti e i reperti testimoniano le attività che la Fondazione Mediterraneo ha svolto in oltre 25 anni a favore dei migranti. Dai “Laboratori d’accoglienza” alle schede identificative delle “necessità” di ciascuno.
Tra i filmati, quelli del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera al quale la Fondazione Mediterraneo ha attribuito nel 2014 il “Premio Mediterraneo”, in riconoscimento dell’impegno di 11.000 uomini e donne impegnate ogni giorno a salvare vite umane.
È possibile vedere il video introduttivo per i visitatori del Museo della Pace – MAMT che scelgono questo percorso emozionale al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=oZKtcXQoRVo
7 – UN MARE, TRE FEDI
Questo percorso comprende la visita alla “SALA PREGHIERA” e alle esposizioni “L’ULTIMA CENA”, “ARTE SACRA”, “DON GIUSEPPE DIANA”, “LA MADONNA E LA GRANDE DEA”, “LA SINAGOGA”, oltre che la visione di video inediti sui protagonisti del dialogo interreligioso.
È previsto altresì l’ascolto di canti e musiche religiose delle varie fedi all’interno della “Sala Musica”, attraverso riproduttori di alta fedeltà che garantiscono un effetto “live”.
All’interno della “Sala Preghiera” sono presenti il Mihrabe due scritti rari sul nome di Allah. Il primo, offerto dal Sultanato dell’Oman, si traduce con “Dio Clemente e Misericordioso” ed è tagliato dalla copertura della Kaaba (in arabo ةبعك ossia cubo): una costruzione che si trova nella Masjid al-Haram, al centro della Mecca (Arabia Saudita) e costituisce il luogo più sacro dell’Islam. Il secondo, offerto dal Regno del Marocco, si traduce con “Dio è grande ed unico” ed è stato realizzato da antichi artigiani marocchini. La Sala è un luogo di preghiera per i musulmani e per tutti coloro che credono nel Dio Unico: particolarmente emozionanti le preghiere comuni in cui i rappresentanti delle tre fedi recitano insieme le preghiere di ciascuno.
Vi sono inoltre oggetti preziosi offerti da Said e Zhora Margoul, antiquari di Marrakech, che hanno voluto contribuire a questa grande iniziativa di dialogo e di pace: arricchiscono così la visita, un’antica porta in marmo di accesso a una moschea, una tenda ricamata con motivi sacri del XII secolo e vasi che riproducono il Corano.
Nell’ingresso del 4° piano vi è un altro oggetto raro: la prima sinagoga realizzata dagli ebrei in Marocco con legno di palma e decorazioni berbere, un esempio di contaminazione tra culture diverse di grande significato e valore.
È possibile vedere un filmato della “Sala Preghiera” in cui musulmani, cristiani ed ebrei pregano insieme, al seguente link: https://youtu.be/XjjSTEruNPo
8 – STORIE DI PACE
Questo percorso comprende la visita in spazi dove si raccontano le vite di protagonisti per il “Bene Comune”, il “Dialogo” e la “Pace”.
Dalle vittime di guerre e mafie – senza distinzioni di categorie, dalle guardie giurate agli imprenditori, dai poliziotti ai politici, dai magistrati ai giornalisti, e così via in un lungo elenco – ai personaggi che hanno sacrificato la loro vita per gli altri.
Tanti i protagonisti negli ambiti più diversi della vita politica, culturale, religiosa e sociale di vari paesi che vengono raccontati con immagini, oggetti, libri, ricordi: tutti impegnati per costruire il “Bene Comune” e la “Pace”.
Si tratta molto spesso di storie semplici, umili in cui a farla da padrona è quella “GGGente” con “3G” che vuole, ostinatamente, continuare a credere nell’Uomo e nei suoi valori fondanti: come quella di Raffaele Capasso, Sindaco di San Sebastiano al Vesuvio per oltre 35 anni (fino alla sua morte) ed artefice della ricostruzione del suo paese distrutto dall’Eruzione del Vesuvio nel marzo 1944. In questo spazio, testimonianze dirette dell’amore per il suo popolo e video inediti sull’ultima eruzione del Vesuvio conducono il visitatore in un viaggio ricco di emozioni. Come quello che si vive nella Sala Churchill, dedicata allo statista scomparso che soggiornò in una delle stanze del Museo, fino a non molto tempo fa sede del “Grand Hotel de Londres”: qui reperti, lettere, oggetti e video testimonianze trasportano i visitatori nel periodo dei 2 conflitti mondiali del secolo scorso in un viaggio di grande valore storico.
Una stanza – in cui vi sono oggetti preziosi donati dalla famiglia al Museo – è poi dedicata a don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 nella sacrestia della chiesa di cui era parroco, a Casal di Principe, nell’agro aversano. Una voce che predicava e denunciava ma sapeva anche sostenere.
È possibile visionare i video di alcuni protagonisti ai seguenti link:
Il dono degli oggetti di Don Diana: https://youtu.be/1l42wAaMFkI
Uno dei video su R. Capasso: https://youtu.be/xXA93b4_UGs
Uno dei video su W. Churchill: https://youtu.be/cFUSLK2z6qI
9 – PAESI ED ISTITUZIONI
Sono 30 i Paesi e 16 le Istituzioni internazionali partner del MUSEO DELLA PACE – MAMT. A loro sono dedicate apposite sale – gran parte inaugurate negli scorsi anni dai rispettivi Capi di Stato e di Governo – in cui sono custoditi reperti, oggetti e i doni ricevuti.
In ogni sala sono installati videowall in cui vengono proiettati i video dei rispettivi Paesi facenti parte del programma “IL MEDITERRANEO DELLE EMOZIONI”: ad esempio, nella Sala Tunisia è possibile visionare il video “LA TUNISIA DELLE EMOZIONI” e così via per tutti i 30 Paesi.
On demand è possibile accedere all’archivio video e visionare le testimonianze, le interviste ed i video delle personalità intervenute, dei Capi di Stato e dei rappresentanti delle istituzioni.
Questi i 30 Paesi partner del Museo della Pace – MAMT:
ALBANIA, ALGERIA, ARABIA SAUDITA, AUSTRIA, BOSNIA-HERZEGOVINA, CROAZIA, CIPRO, EGITTO, FRANCIA, GERMANIA, GIORDANIA, IRLANDA, ISRAELE, ITALIA, LIBANO, LUSSEMBURGO, MALTA, MAROCCO, MAURITANIA, OMAN, PALESTINA, PORTOGALLO, REPUBBLICA DI MACEDONIA, SAN MARINO, SLOVENIA, SPAGNA, TUNISIA, TURCHIA, KUWAIT, EMIRATI ARABI UNITI.
Queste le 16 Istituzioni internazionali partner del Museo della Pace – MAMT:
ONU, UNESCO, UNAOC, PARLAMENTO EUROPEO, COMMISSIONE UROPEA, CONSIGLIO D’EUROPA, ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL MEDITERRANEO, ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL’UPM, LEGA DEGLI STATI ARABI, ALECSO, CHIESA DI NAPOLI, PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME, NATO-AFCEA, UNIONE DEL MAGHREB ARABO, MAISON DE LA MEDITERRANEE, FONDAZIONE ANNA LINDH.
È possibile vedere un filmato con la dichiarazione della direttrice generale UNESCO Irina Bokovaal seguente link: https://youtu.be/UKSq-DX6G9Q.
10 – TESTIMONIANZE E VISITE
Questo percorso comprende la visita agli spazi in cui si sono scritte pagine di storia degli oltre 25 anni di attività della Fondazione Mediterraneo e la fruizione di video che testimoniano l’impegno riconosciuto della Fondazione per il dialogo e la pace: oltre 3.000 incontri, 35 visite di Capi di Stato e di Governo, di Premi Nobel, di giovani e donne provenienti da vari Paesi raccontano un singolare percorso di pace che, tra grandi difficoltà, è riuscito spesso a rendere l’impossibile, possibile.
Tra le tante si ricordano le visite del Primo ministro turco Erdogan con 14 ministri (settembre 2005) per richiedere alla Fondazione ed al suo comitato internazionale un aiuto per l’integrazione della Turchia in Europa; quella del presidente palestinese Abu Mazen (2013) durante la quale riconobbe lo Stato d’Israele (fatto storico!) e l’indispensabilità del processo di pace; quella del presidente portoghese Cavaco Silva che assegnò alla Fondazione il ruolo di “istituzione di riferimento per la pace nel mondo”.
È possibile visionare i video di tali visite ai seguenti link:
Visita presidente Erdogan: https://youtu.be/Y5VJwUjia0Y
Visita presidente Abu Mazen: https://youtu.be/IBQhDQm-4nk
Visita presidente Cavaco Silva: https://youtu.be/5EcFlPFVRGI
La principessa di Giordania Wijdan Al Hashemi parla di Michele Capasso come grande costruttore di pace che rende l’impossibile, possibile: https://youtu.be/KXBNodbkiUo
11 – MOLINARI SCULTORE DEL COLORE
In questo percorso è possibile ammirare le opere dello scultore Mario Molinari sul tema della Pace: dal “Totem della Pace” – simbolo del Museo e presente in 3 versioni: sul terrazzo, nella sala “Memorie” e, quale opera monumentale alta 16 metri, nel piazzale Guardia Costiera del Porto di Napoli dedicato al “Migrante Ignoto” – alla “Costruzione di pace”, insieme alla fruizione di video che testimoniano l’attività dello scultore. Attraverso un video ad alta definizione, è inoltre possibile una visita virtuale alla “Casa-Museo” di Torino, la cui immagine è presente nel Museo: è la “Casa che non può dimenticare i colori”.
Molti i critici che hanno descritto l’opera di Molinari. Tra questi Dino Buzzati e Vittorio Sgarbi:
Ciò che mi colpisce di più delle sculture di Mario Molinari non è la stranezza dei personaggi, né l’intensità delle loro espressioni, né l’aura stregonesca da cui sono scaturiti, né la singolare, raffinata e insieme rozza tecnica usata per metterli al mondo, ma la loro paurosa immobilità. Ci sono stati luoghi ed epoche in cui era vanto degli scultori di esprimere, anzi realizzare, il movimento, di discostarsi al possibile appunto dalla immobilità. Ed erano sempre periodi di relativa decadenza. Ma in che modo Molinari ottiene tanta fissità? Si tratta di un suo segreto difficilmente comunicabile. Anche quando gesticolano, camminano, vanno a caccia o pedalano in bicicletta, i suoi “idoli” sono cristallizzati per l’eternità. (Dino Buzzati)
Molinari è un uomo ansioso. Quest’animo è sempre in contraddizione con il suo corpo ampio e potente, la sua solidità, l’ornamento austero della barba bianca. E Molinari è invece come un bambino, inquieto, teneramente sfrontato, ma anche indifeso, pieno di vitalità e di gratuito coraggio. Per Molinari l’arte e la scultura nella quale si esprime sono un supremo divertimento, il gioco di un’infanzia che non finisce e che non deve finire. Le sue costruzioni di legno, metallo o altri materiali impropri ma appropriati, pur non sottraendosi a una relazione con il mondo, evitano di porne al centro l’uomo sostituendolo con creature automatiche, figlie di un sogno del legno. Molinari le guarda tutte, le tiene vive con il proprio fiato, accudendole, stando loro vicino. L’arte non si fa con i rifiuti e Molinari elabora gli elementi componibili delle sue sculture: essi non vengono dalla realtà ma la inventano senza che ci resti memoria di un oggetto diverso e funzionale rispetto a quello del sogno di Molinari. L’ansia nella vita serve anche a questo, a crearsi un mondo, un rifugio nell’arte, dove nessuno può entrare e l’assenza di riferimenti comuni ci protegge dall’ovvio. Molinari è ansioso di vivere. (Vittorio Sgarbi)
È possibile vedere il video su Molinari al seguente link: https://youtu.be/WbbNoWoPkSA
12 – PINO DANIELE ALIVE
Questo percorso è dedicato a Pino Daniele ed è frutto di un’intesa tra il musicista ed il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso nel corso di più visite al Museo.
La musica di Pino Daniele è come un viaggio. Lo è stata per lui e lo è per noi, che in queste stanze seguiamo le sue tracce. È un itinerario, a volte facile a volte meno, lungo il quale si incrociano ampie strade e piccoli sentieri, o piazze dalle quali proseguire nelle direzioni più diverse. Perché Pino Daniele è stato molte cose ed è stato anche molte persone: il ragazzo del blues e la “hit” da classifica, il performer ineguagliabile e a volte scontroso, con l’ironia del napoletano verace e l’orecchio finissimo dell’artista globale. Pino era soprattutto un musicista, cantante per caso e superstar per incidente di percorso, lui si considerava un “chitarrista che canta”. Soprattutto negli ultimi anni, il suo è stato un percorso molto interiore, di ricerca e costruzione della “forma canzone”. Forse anche per questo, per questa intimità, la sua musica è più attuale che mai: non è solo la colonna sonora di un’epoca, ma conserva intatta la capacità di raccontare e di regalare emozioni che caratterizza i grandi artisti. La sua musica diede a Napoli la certezza di essere migliore di quel che appariva, e aprì tragitti sino ad allora solo sognati, verso un mondo nuovo fatto di note ma anche di terra: “Terra Mia”, naturalmente, ma anche Africa, e un’America vissuta nei solchi dei vinili come nelle pieghe dei jeans. È il mondo in cui vogliamo condurvi attraverso video, foto, reperti, strumenti: tutto ciò che in qualche modo è stato e continua ad essere “il mondo di Pino”. Un percorso dedicato a lui, quindi. Anzi, un viaggio. Perché questo è stata la sua musica.
È possibile vedere la visita di Pino Daniele al Museo e la cerimonia del Premio Mediterraneo a lui attribuito ai link: https://youtu.be/Mu72QvK1d4U – https://youtu.be/e-8mM1lw2nc
IL SIMBOLO: IL TOTEM DELLA PACE
Il simbolo del Museo è il “Totem della Pace” dello scultore Mario Molinari.
Nel 1997 la Fondazione Mediterraneo ha organizzato a Napoli iI Forum Civile Euromed, al quale parteciparono 2248 delegati di 36 Paesi del Grande Mediterraneo. Tra le raccomandazioni ed i progetti proposti vi fu quello di “identificare un simbolo per la pace tra i popoli attraverso l’opera di un grande artista”. Un comitato scientifico costituito “ad hoc” dalla Fondazione Mediterraneo, dopo 10 anni di lavoro, ha individuato nell’opera “Totem della Pace” dello scultore torinese Mario Molinari il simbolo più adatto per rappresentare la pace nel Grande Mediterraneo e nel mondo.
La vela rossa rappresenta non solo le tragedie e le morti che hanno insanguinato il Mediterraneo, la regione del Medio Oriente e il resto del mondo ma, essenzialmente, la rinascita della fiducia per ricostruire il dialogo. I due semicerchi di colore giallo e arancio rappresentano l’alba e il tramonto del sole sul mare azzurro: un segno di gioia, di colore e di speranza per un futuro di pace e di sviluppo condiviso.
Il Totem della Pace è stato realizzato in varie città del mondo e in diverse dimensioni (Torino, Napoli, Pescasseroli, Rabat, Rutino, San Sebastiano al Vesuvio, Marsiglia ecc…) ed è in corso di realizzazione in altre città, tra cui: Barcellona, Amman, Marrakech, Fès, Gerusalemme, Gaza, Lecce, Il Cairo, Istanbul, Tunisi, Algeri, Muscat.
L’obiettivo della Fondazione Mediterraneo – con la Maison de la Méditerranée, la Maison de la Paix ed il Museo della Pace – è di diffondere questo simbolo per costituire la rete delle “Città della Pace nel Mondo”.
Nel Museo della Pace vi sono 3 esemplari dell’opera: uno in acciaio smaltato sul terrazzo del Museo, uno in poliestere nella sezione “Memorie” e l’opera monumentale in acciaio corten con le reliquie del Migrante Ignoto, nel piazzale “Guardia Costiera” dinanzi alla Stazione Marittima del Porto di Napoli, visitata da Papa Francesco il 21 marzo del 2015 e da allora mèta di rappresentanti dei Paesi e delle istituzioni desiderosi di rendere omaggio ai migranti morti nel mare in cerca della libertà e della dignità perdute in patria,
Per saperne di più è possibile guardare il canale YouTube dedicato al Totem della Pace: https://www.youtube.com/user/TOTEMDELLAPACE
IL MONDO DELLE EMOZIONI
PROMUOVERE E DIFFONDERE CIÒ CHE CI UNISCE
La Fondazione Mediterraneo, che ha realizzato il Museo della Pace – MAMT, in unione con istituzioni internazionali – quali l’UNESCO, l’ONU, l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo ed altre – estende le finalità del Museo della Pace – MAMT al programma “IL MONDO DELLE EMOZIONI”, elaborato dalla stessa Fondazione e fondato sui seguenti punti:
- Il mondo è tormentato da troppo tempo da guerre, conflitti, tragedie e ogni sorta di disgrazie che inducono gran parte dei media a dedicare molti dei loro spazi a questi tragici eventi, amplificando la loro portata e distruggendo gli aspetti positivi della vita e la nostra speranza per il futuro.
- Nella nostra lotta comune contro il terrorismo, la violenza e le violazioni dei diritti umani, in particolare di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni, è essenziale promuovere il dialogo e il rispetto reciproco, al fine di formare una coalizione di valori e di interessi condivisi, in grado di consolidare l’Alleanza delle civiltà.
- A tal fine, abbiamo bisogno di finalizzare tutti i nostri sforzi e le nostre risorse per valorizzare il nostro patrimonio comune a tutte le civiltà del mondo: i luoghi di bellezza naturale, il patrimonio artistico, archeologico e architettonico, l’artigianato, la creatività, la musica, la danza e altre forme del genio umano unitamente ad una diffusa solidarietà.
- A tal fine la ‘FONDAZIONE MEDITERRANEO’ a Napoli, con il suo Museo della Pace – MAMT, è stata incoraggiata dai 2.300 partecipanti provenienti da molte nazioni riuniti nel Forum Civile Euromed a sviluppare il programma “IL MONDO DELLE EMOZIONI” che avrà le seguenti caratteristiche:
Una sezione del Museo della Pace – MAMT a Napoli sarà allestita per ospitare un sistema di visualizzazione ad alta definizione 4k on-line per la proiezione di “Video emozionali” sui luoghi di bellezza naturali, sul patrimonio artistico, archeologico e architettonico, su arte, mestieri, creatività, musica e altre forme di condivisione e solidarietà inerenti vari continenti e, in particolare, la regione del Grande Mediterraneo.
La produzione di Video emozionali con l’alta definizione 4K con l’obiettivo di trasmettere emozioni al fine di ribadire sentimenti positivi di condivisione e di speranza.
La realizzazione di sale speciali, in vari luoghi del mondo e compresi in siti di alta fruizione (musei, siti archeologici e ambientali, etc.). Queste sale saranno dotate di display di grandi dimensioni 4K che permettono di godere dei video emozionali già realizzati e provenienti dalle diverse parti del mondo, grazie alle magie dell’alta definizione ed alla perfezione acustica.
Entro il 2020 saranno realizzati 5.000 video su varie aree del mondo e precisamente:
- Nord America 700 video
- Sud America 500 video
- Pacifico e Australia 200 video
- Africa 800 video
- Grande Mediterraneo 1.000 video
- Asia 1.000 video
- Altri soggetti 800 video
Un totale di 5.000 video emozionali di valore assoluto e dalla bellezza indiscutibile, come dimostrano i 200 video già realizzati su vari Paesi del Mediterraneo e, specialmente, sulla Campania con musiche inedite di Pino Daniele.
Riunire le bellezze del Mediterraneo e del Mondo con un solo fil rouge (la musica di Pino Daniele) senza alcun commento se non la musica, fa sentire tutti appartenenti ad un solo mondo, circondati dalle bellezze del creato e dalla creatività del genio umano: è su questo che i media devono investire nei prossimi anni per contrastare le guerre, il terrorismo e in generale la criminalità diffusa.
Questo progetto è stato condiviso da molti dei 6.000 rappresentanti ufficiali provenienti da 140 nazioni e riuniti a Baku, dal 25 al 27 aprile, per il 7° Global Forum dell’UNAOC: l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alleanza delle Civiltà.
PER VISITARE IL MUSEO
La visita al Museo della Pace – MAMT è gratuita e ha la durata massima di 4 ore.
È obbligatoria la prenotazione con la scelta di almeno due percorsi emozionali, tra i dodici percorsi emozionali proposti con queste tre combinazioni possibili:
PROPOSTA “A”: 2 percorsi da 2 ore
PROPOSTA “B”: 1 percorso da 1 ora ed 1 da 3 ore
PROPOSTA “C”: 4 percorsi da 1 ora
Questi i dodici percorsi emozionali all’interno del Museo della Pace – MAMT:
1 – Il Mediterraneo delle emozioni 7 – Un mare, tre fedi
2 – Il Mediterraneo della luce 8 – Storie di pace
3 – Il Mediterraneo della creatività 9 – Paesi ed istituzioni
4 – Il Mediterraneo dei mestieri 10 – Testimonianze e visite
5 – Il canto che viene dal mare 11 – Molinari scultore del colore
6 – Voci dei migranti 12 – Pino Daniele Alive
Per visitare il Museo della Pace – MAMT ed i suoi contenuti – 28.000 contributi audio, oltre 5.000 video, 8.000 libri, reperti ed oggetti – occorrono circa 5.000 ore nella configurazione attuale.
I visitatori devono lasciarsi guidare dall’emozione pensando di ritornare più volte in questa “Casa”, che intende accudire e accogliere tutti.
I MENU MAMT
Una volta scelto il percorso emozionale, verranno proposti al visitatore “I MENU MAMT” dove sono elencati i video, le musiche e quant’altro suddivisi per argomento e per durata: in questo modo sarà possibile “comporre” il proprio percorso emozionale in base al tempo prescelto.
UNA GIORNATA AL MUSEO
È possibile trascorrere un’intera giornata al Museo immergendosi nei percorsi emozionali più significativi. Tale possibilità, inclusa la degustazione di prodotti tipici dei paesi mediterranei, va concordata con la direzione del Museo e definita nei suoi particolari.
PER VISITARE IL MUSEO DELLA PACE – MAMT È NECESSARIO:
- Esibire un documento d’identità all’ingresso.
- Lasciare all’ingresso il cellulare e qualunque apparecchio fotografico o elettronico.
- Dedicare il tempo prescelto solo alla visita del Museo per lasciare il posto alle emozioni e alle sensazioni che ciascun percorso produce.
PER PRENOTAZIONI Telefonare al 340 8062908 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19) o scrivere una mail a info@mamt.it
ORARI DI APERTURA Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 – sabato dalle 10 alle 13.